PRIN 2020: 11 PROGETTI VINCITORI CON L’INFN, DI CUI 3 COME CAPOFILA

PRIN 2020: 11 PROGETTI VINCITORI CON L’INFN, DI CUI 3 COME CAPOFILA

Sono 11 i PRIN Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale recentemente selezionati dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del bando PRIN 2020 che vedono la partecipazione dell’INFN, di cui tre come capofila. Tra le tematiche di ricerca maggiormente premiate dalle graduatorie finali dei PRIN 2020 e sulle quali l’INFN sarà impegnato vi sono lo studio delle sorgenti astrofiche mediante segnali gravitazionali e l’indagine sui costituenti fondamentali della materia, siano essi noti o ancora sconosciuti, come nel caso della materia oscura, a dimostrazione del ruolo di leadership svolto dall’Istituto in questi settori di ricerca. In particolare, le tre proposte vincitrici di cui l’INFN è capofila fanno riferimento ai settori disciplinari della fisica fondamentale, dell’astrofisica e della scienza dei materiali, e sono coordinati da Pia Astone, ricercatrice della sezione INFN di Roma 1, Francesco Pandolfi, ricercatore della sezione Roma 1 dell’INFN, e Angelo Pagano, ricercatore INFN della sezione di Catania.

Il crescente interesse del sistema di ricerca nazionale nei confronti dell’astronomia gravitazionale, giustificato dagli importanti risultati conseguiti nel corso degli ultimi anni e dalle opportunità garantite dalla presenza sul suolo italiano dell’osservatorio europeo Virgo e dalla possibilità di ospitare in futuro l’interferometro di nuova generazione Einstein Telescope, dei quali l’Italia è capofila attraverso l’INFN, è certificato anche dai progetti a contributo INFN che si sono aggiudicati i finanziamenti del PRIN 2020 dedicati alle discipline appartenenti al settore delle scienze dell’Universo (EP9). Quattro delle cinque proposte di ricerca selezionate in questo settore avranno infatti come obiettivo lo studio, l’individuazione e lo sviluppo delle conoscenze, dei sistemi e delle tecnologie in grado di migliorare la sensibilità degli attuali interferometri e necessarie alla costruzione e al futuro funzionamento di ET.

Il progetto “Cutting-edge strategies to identify new GEMS (Gravitational and ElectroMagnetic wave Sources) in the Universe with current and next-generation detectors”, di cui l’INFN è proponente e coordinato da Pia Astone, con la partecipazione della Sapienza Università di Roma e dell’INAF Istituto Nazionale di Astrofisica, si avvarrà di un finanziamento di 591.400 euro e avrà come scopo quello di effettuare ricerche per l’individuazione dei parametri necessari alla rivelazione di sorgenti gravitazionali isolate, quali stelle di neutroni o magnetar, che rappresentano l’attuale frontiera dell’astronomia gravitazionale.

Il progetto a guida INFN ANDROMeDa (Aligned Nanotube Detector for Research On MeV Darkmatter), coordinato da Francesco Pandolfi si è aggiudicato 773.494 euro, parte dei fondi PRIN 2020 destinati alle proposte sottomesse da ricercatori con età inferiore ai 40 anni. ADROMeDa si propone di sviluppare un nuovo rivelatore di materia oscura sensibile grazie all’impiego di nanotubi di carbonio allineati verticalmente.

Il progetto ANCHISE (Array for Neutron and Charged particle detection with High Linear momentum Selection), coordinato da Angelo Pagano, che ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 626.730 euro, valorizza le competenze INFN nel campo dello sviluppo di tecnologie per acceleratori di particelle. ANCHISE, a cui contribuiranno l’Università di Catania, l’Università e il Politecnico di Milano, mira infatti allo studio di un prototipo innovativo di rivelatore compatto composto da segmenti plastici per l’individuazione di particelle diverse prodotte nei collisori, con applicazioni nel monitoraggio delle radiazioni associabili alla produzione di fasci stabili ed esotici e sarà utile per applicazioni mediche.

A ILARIA NARDECCHIA IL VIRGO AWARD 2021

A ILARIA NARDECCHIA IL VIRGO AWARD 2021

È Ilaria Nardecchia, ricercatrice della Sezione INFN di Roma Tor Vergata, la vincitrice della prima edizione del Virgo Award, assegnato annualmente dalla collaborazione internazionale Virgo a un giovane ricercatore o ricercatrice, per il suo significativo contributo all’esperimento.

Il Virgo Award 2021 è andato a Ilaria Nardecchia “in riconoscimento dei suoi molti e rilevanti contributi all’esperimento Virgo, in particolare del suo profondo coinvolgimento nella modellizzazione e negli aspetti sperimentali che hanno portato con successo all’implementazione del sistema di compensazione termica dell’interferometro”.

“Sono molto felice ed è una grande soddisfazione ricevere questo premio dalla collaborazione Virgo, – commenta Ilaria Nardecchia – grazie a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo percorso, fin da quando ero studentessa, dieci anni fa”.

“I risultati dell’esperimento Virgo, ormai riconosciuti come un pilastro della fisica contemporanea, si basano sul lavoro di molti eccezionali giovani scienziati, che non sempre sono sotto i riflettori”, spiega Giovanni Losurdo, ricercatore dell’INFN che guida la collaborazione internazionale Virgo. “Abbiamo quindi deciso di istituire il Virgo Award proprio per valorizzare e dare un giusto riconoscimento pubblico al loro cruciale contributo. Congratulazioni, dunque, a Ilaria Nardecchia per questo meritato successo!”

La giuria che ha selezionato la vincitrice è composta da scienziati di alto livello nel campo della fisica delle onde gravitazionali: Lisa Barsotti (MIT Kavli Institute – LIGO), Monica Colpi (INFN e Università di Milano Bicocca), Gabriela Gonzalez (Louisiana State University), Frank Linde (Istituto di fisica subatomica dei Paesi Bassi – Nikhef ), Catherine Nary Man (Centre national de la recherche scientifique) e Andrea Vicerè (INFN Sezione di Firenze e Università di Urbino).

La cerimonia di premiazione ha avuto luogo oggi a EGO, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo, durante la Virgo Week, appuntamento trimestrale di confronto dell’intera collaborazione internazionale, svoltasi nuovamente in presenza questa settimana, per la prima volta dall’inizio della pandemia.

Ilaria Nardecchia, 35 anni, abruzzese, adora le estreme terre del Nord e il mare. Attualmente assegnista di ricerca presso la Sezione INFN dell’Università di Roma Tor Vergata. Consegue la Laurea Magistrale in Astronomia e Astrofisica alla Sapienza Università di Roma e il Dottorato in Astrofisica in co-tutela tra le Università di Roma Tor Vergata e Sapienza. Membro della collaborazione Virgo da circa 10 anni, si dedica allo sviluppo e alla ricerca del sistema di compensazione termica per la correzione delle aberrazioni ottiche.

La Collaborazione Virgo è attualmente composta da circa 700 membri di 129 istituzioni in 16 diversi paesi (principalmente europei). L’Osservatorio Gravitazionale Europeo EGO ospita il rivelatore Virgo vicino a Pisa in Italia, ed è finanziato dal CNRS Centre National de la Recherche Scientifique francese, dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano, e da Nikhef Istituto Nazionale di Fisica Subatomica dei Paesi Bassi. http://www.virgo-gw.eu

 

 

SPAZIO ALLE PARTICELLE: LE INIZIATIVE INFN NELLA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPAZIO

SPAZIO ALLE PARTICELLE: LE INIZIATIVE INFN NELLA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPAZIO

Giovedì 16 dicembre anche l’INFN partecipa alle celebrazioni della prima Giornata Nazionale dello Spazio, iniziativa istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana, nel giorno in cui fu lanciato, nel 1964, il primo satellite italiano, il San Marco 1. Obiettivo dell’iniziativa è far conoscere e promuovere il sistema e le attività spaziali del nostro Paese che così grande impatto hanno in termini di produzione di nuova conoscenza e di innovazione tecnologica, crescita economica e valorizzazione del ruolo internazionale dell’Italia, grazie alla lunga e intensa collaborazione tra i mondi della ricerca scientifica e dell’industria. Una fruttuosa sinergia, questa, a cui l’INFN contribuisce con un ruolo di primo piano grazie alle risorse, competenze e capacità tecnologiche messe in campo nelle missioni spaziali. E saranno proprio queste ultime le protagoniste degli eventi organizzati dall’INFN in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio: il programma, con inizio alle ore 15, prevede tre appuntamenti online: “La Fermi Masterclass 2021”, la diretta Instagram “Spazio alla gravità” e l’incontro Youtube “Dalla lanterna allo spazio: il contributo genovese allo studio del nostro universo”. In occasione dell’iniziativa, la sezione INFN di Perugia proporrà inoltre per tutta la giornata sulla propria pagina web (https://www.pg.infn.it/en/infn-perugia-unit-home-page/) due video che illustreranno il contributo dell’INFN e dell’Università di Perugia alle attività spaziali e i disegni dei bambini che hanno partecipato al concorso organizzato da INFN, UNIPG e Agenzia Spaziale Italiana “Disegniamo l’Universo”.

Dunque, alle 15, si partirà con la Fermi Masterclass 2021, dedicata alla fisica delle astroparticelle e rivolta agli studenti delle scuole secondarie di II grado. L’evento, che si svolgerà in modalità online fino alle ore 18, e che lo scorso anno ha visto la partecipazione di quasi 700 tra studenti e studentesse, è organizzato dalle Sezioni dell’INFN e dalle Università di Bari, Perugia, Pisa, Roma, Torino e Trieste. Il programma dell’iniziativa prevede quest’anno una prima parte di seminari introduttivi sull’astrofisica dei raggi gamma e sull’esperimento Fermi e una seconda parte in cui sarà spiegato l’utilizzo di un programma online per l’analisi dei dati provenienti dall’esperimento Fermi-LAT, con cui i ragazzi potranno cimentarsi in una esercitazione pratica al computer. Per partecipare alle attività e ricevere maggiori informazioni sulla Fermi Masterclass, consultare il sito. (https://collisioni.infn.it/attivita_educative/fermi-masterclass/)

La sezione di Genova dell’INFN, in collaborazione con l’Università di Genova, propone invece un pomeriggio di conferenze divulgative durante le quali docenti e ricercatori racconteranno al pubblico le più suggestive e promettenti ricerche sul nostro universo e la coinvolgente avventura dell’esplorazione umana e robotica dello spazio. Sarà possibile seguire l’evento, dalle 15:00 alle 18:00, in diretta streaming sul canale YouTube dell’INFN di Genova: https://www.youtube.com/channel/UCXj-JZfoDiVVuR2zGhb9ltQ. Per consultare la lista degli ospiti che interverranno consultare il sito: https://www.ge.infn.it/wordpress/?p=19071.

Sviluppare nuovi esperimenti e tecnologie spaziali per mettere alla prova la gravità descritta dalla Teoria della Relatività Generale di Albert Einstein: una sfida che vede l’INFN protagonista e che in occasione della Giornata Nazionale della Spazio sarà raccontata, a partire dalle 18.00, nel corso della diretta Instragram “Spazio alla gravità”. Protagoniste dell’appuntamento, tre giovani scienziate, Francesca Dordei, ricercatrice della sezione INFN di Cagliari, Eleonora Castelli, ricercatrice dell’INFN e dell’Università di Trieste, e Luciana Filomena, ricercatrice dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN, che presenteranno al pubblico tre ambiziosi progetti per lo studio dei fenomeni gravitazionali: gli osservatori di onde gravitazionali di nuova generazione Einstein Telescope e LISA, e il Laser Retroreflector Array (LaRA), retroriflettore posizionato a bordo del rover marziano Perceverance. A moderare l’incontro, Giuliana Galati, ricercatrice dell’INFN e dell’Università di Bari e divulgatrice scientifica. La diretta sarà trasmessa sulla pagina Instagram @infn_insights (https://www.instagram.com/infn_insights/)

ixpe logo

Lancio satellite NASA-ASI IXPE

Immagine IXPE satellite

L’osservatorio spaziale IXPE (Imaging X-ray Polarimetry Explorer della NASA ed ASI), è pronto per il lancio in data 9 dicembre 2021 (ore 6:00 UTC) a bordo del razzo vettore Falcon-9 dallo storico complesso di lancio 39 pad A (LC 39A) presso il Kennedy Space Center di Cape Canaveral in Florida. IXPE fornirà una visione inedita dell’universo, tramite la rivelazione dello stato di polarizzazione dei raggi X emessi da sorgenti astrofisiche come stelle di neutroni, magnetars, pulsar wind nebulae, microquasars, buchi neri di taglia stellare, ed anche buchi neri supermassicci all’interno dei nuclei galattici attivi.

Di interesse per la scienza delle astro-particelle, sarà poi la ricerca di possibili effetti di fisica fondamentale in ambienti astrofisici estremi, come la gravità quantistica, la birifrangenza del vuoto e la manifestazione di nuove particelle esotiche come le Axion-Like Particles (ALPs).

L’Italia partecipa alla missione IXPE con l’INFN (Sezioni di Pisa, Torino e la sezione di Roma Tor Vergata aggiuntasi in fase presa dati) e l’INAF (IAPS), con il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). L’ASI ha finanziato le detectors units (DU) di IXPE, costruite e calibrate dall’INFN e INAF-IAPS. L’INFN è anche resposnabile del software di analisi e di simulazione. Presso l’Università di Roma Tor Vergata, Stefano Ciprini dell’INFN di Roma Tor Vergata e dell’ASI-SSDC e Francesco Tombesi del locale Dipartimento di Fisica ed associato INFN ed INAF, partecipano al programma scientifico di IXPE, essendo ora nella collaborazione internazionale entrambi col ruolo di “Science Participant”.

NEWS ASI 1:

https://www.asi.it/2021/11/ixpe-a-un-passo-dal-lancio/

NEWS ASI 2:

https://www.asi.it/2021/12/pronto-al-decollo-il-telescopio-spaziale-ixpe/

Diretta streaming del lancio a partire dalle ore 6.40 del mattino, ora italiana su AsiTv:

https://www.asitv.it/media/live_streaming

Comunicato e link per registrarsi come ospite virtuale agli eventi pre-lancio e di lancio e raccolta link social media:

https://www.prnewswire.com/news-releases/nasa-tv-to-air-ixpe-prelaunch-activities-launch-301434478.html

ALTRI LINK DI INTERESSE:

Giorgio Parisi

Giorgio Parisi Premio Nobel per la Fisica 2021

The Istituto Nazionale di Fisica Nucleare promotes, co-ordinates and carries out experimental and theoretical research in nuclear physics, elementary particles and their basic interactions.

Founded in 1951, at present it consists of 20 structures, located in the major Italian Universities, and 4 National Laboratories that closely collaborate with Universities and national and international Research Institutes.

Structures and Laboratories manage their resources with a high degree of autonomy. Scientific activities are planned, verified and checked by five national committees which play an important part with regard to the Institute’s scientific policies.

The Roma II Structure was established in 1989 at the University of Rome “Tor Vergata”. At present about 200 people are working there, of whom 50 are INFN staff and 150 professors, Ph.D. and senior undergraduate students of the University. Roma II is involved in many research activities.
There are experimental groups studying particle physics using accelerators (Atlas, G-Minus2, LHCb and NA62) astroparticle physics (AMS2, Auger, CTA_RD, Dama, Fermi, Gamma400, Jem-Euso_RD, Larase, Lhaaso, Limadou, Lisa Pathfinder, Virgo, Wizard) and nuclear physics (Jlab12, Mambo) an interdisciplinary physics.
In the field of theoretical physics very relevant is the involvment in String Theories and Lattice Gauge Theories.

There are also important contributions in interdisciplinary fields  and in Research & Development activities, especially in the field of attractor neural networks, new acceleration techniques and high-level electronic technologies. Most of the research programmes are carried out in an international framework. At present, collaborations are established with:

  • CERN, Geneva, especially for particle physics experiments
  • ESRF, Grenoble, and BNL, Brookhaven, for nuclear physics,  large observatories built in Tibet and Argentina, the Russian Space Agency, the Russian Academy of Sciences and the Moscow Engineering and Physics Institute, for astroparticle experiments.
  • NASA, Washington, National Aeronautics and Space Administration
  • CNRS, France, Centre national de la recherche scientifique
Immagine Concorso Donne e ricerca

CONCORSO: DONNE E RICERCA IN FISICA: opportunità, ostacoli e sfide

Il concorso è organizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal CNR.

Lo scorso anno abbiamo dovuto bloccare tutto per questo possiamo dire che ora è la terza edizione (speriamo)!

Si richiede ai gruppi partecipanti di elaborare un video di 5 minuti su uno dei seguenti temi, lasciando la massima libertà di espressione:

·        gli stereotipi e i pregiudizi, ben radicati nel contesto sociale e culturale, influenzano le scelte delle nuove generazioni e gravano sul ruolo e sull’immagine delle donne nell’ambito dello studio delle materie STEM e della ricerca scientifica;

·        la fisica offre oggi la possibilità di intraprendere professioni affascinanti in campi assai diversi e di frontiera, eppure ci sono ancora numerosi ostacoli e sfide che le donne devono affrontare nel loro percorso di formazione e di attività di ricerca in ambito scientifico;

·        le donne protagoniste in Fisica: l’esperienza e la vita delle scienziate del passato e del presente possono essere di esempio per le ragazze nella scelta di un percorso formativo nelle materie STEM? Quali iniziative potrebbero incentivare le ragazze verso la ricerca in fisica?

Manifestazione finale a Roma a maggio con le scuole risultate vincitrici, ci sono più premi.

L’adesione al Concorso dovrà essere presentata entro il 20 febbraio 2022, compilando il form online al link: http://genera.lngs.infn.it

    La scadenza per la sottomissione del video è fissata al 21 marzo 2022.

Notte ricerca 2021

Ricercatori INFN nella Notte Europea dei Ricercatori 2021 alla “città dell’Altra Economia” al quartiere Testaccio di Roma.

Il 24 e 25 Settembre 2021,  Stefano Ciprini, Umberto De Sanctis, Valerio Formato, Francesco Giuli, Salvatore Loffredo,  Aldo Morselli, Giorgia Proto, Fabiola Raffaeli, Matteo Sorbara, Roberta Sparvoli, Marco Vanadia

della sezione INFN di Roma Tor Vergata, hanno partecipato alle notti di divulgazione scientifica con stands dedicati alla fisica delle particelle e delle astro-particelle.

Hanno illustrato con poster, proiezioni, modellini ed elementi di rivelatori gli esperimenti di fisica delle particelle in laboratori ed acceleratori come l’esperimento ATLAS  al CERN, gli esperimenti a bordo di missioni spaziali per la fisica dei raggi cosmici e l’astrofisica dei raggi gamma come il satellite Pamela, il satellite costruito in collaborazione con la Cina Limadou, l’Alpha Magnetic Spectrometer AMS-02 a bordo della stazione spaziale internazionale,  il Fermi Gamma-ray Space Telescope, il telescopio Cerenkov in costruzione a La Palma, il rivelatore di onde gravitazionali VIRGO, l’esperimento sotto il Gran Sasso DAMA.

Si ringraziano Susanna Bertelli, Vincenzo Caracciolo Giuseppe Di Sciascio e Simone Ferretti per il supporto.

Galleria fotografica

UNO SGUARDO AL CUORE DELLA GALASSIA CENTAURUS A CON EHT

Un gruppo internazionale di scienziati della collaborazione Event Horizon Telescope (EHT) ha combinato le osservazioni di vari radiotelescopi in tutto il mondo, con la stessa tecnica grazie alla quale è stata realizzata la famosa immagine del buco nero al centro della galassia M87, per fotografare il cuore della vicina radiogalassia Centaurus A con dettagli senza precedenti, a una lunghezza d’onda di 1,3 mm. Il team, di cui fanno parte anche ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università Federico II di Napoli, hanno individuato la posizione del buco nero supermassiccio centrale rivelando la nascita di un gigantesco getto. Sorprendentemente, gli esperti hanno scoperto che solo i bordi esterni del getto sembrano emettere radiazioni, il che sfida le predizioni degli attuali modelli teorici. Lo studio, guidato da Michael Janssen del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn e della Radboud University di Nijmegen, nei Paesi Bassi, è stato pubblicato oggi sulla rivista Nature Astronomy.

Centaurus A (Ngc 5128) è una delle radiogalassie attive più vicine alla Terra e uno degli oggetti celesti più luminosi nel cielo notturno dell’emisfero meridionale nelle lunghezze d’onda radio. Situata in direzione della costellazione del Centauro e dopo essere stata identificata come una delle prime radiosorgenti extragalattiche conosciute già nel 1949, Centaurus A è stata ampiamente studiata praticamente in tutte le bande dello spettro elettromagnetico da osservatori radio, infrarossi, ottici, a raggi X e gamma. Al centro di Centaurus A si trova un buco nero con una massa pari a 55 milioni di soli (il buco nero nella galassia M87 è 6 miliardi e mezzo di soli e quello al centro della Via Lattea è circa 4 milioni di soli).

“Le immagini di EHT mostrano il getto di Centaurus A con un livello di dettaglio spettacolare” spiega Kazi Rygl, ricercatrice INAF e membro del team scientifico di EHT presso il nodo italiano dell’Alma Regional Centre, ospitato presso la sede INAF di Bologna. “La rivelazione dei bordi illuminati sia del getto che del contro-getto, quest’ultimo molto meno luminoso, ci permette di studiare il loro profilo di collimazione – praticamente l’angolo che sottendono – nonché di determinare empiricamente la posizione approssimata dell’apice del getto e quella del buco nero”.

I dati di EHT risalgono alla campagna osservativa del 2017. Rispetto a tutte le precedenti osservazioni ad alta risoluzione, il getto lanciato da Centaurus A è stato osservato in banda radio ad una frequenza 10 volte più alta, ottenendo immagini con una risoluzione 16 volte più nitida di quelle finora disponibili. Grazie al potere risolutivo dell’EHT, i ricercatori sono in grado di localizzare la sorgente del segnale radio che si estende ben oltre la galassia, in una porzione di cielo pari a 16 volte il diametro apparente della Luna. Questo permette di collegare tali grandi scale alla regione prossima al buco nero, la cui ampiezza apparente nel cielo è invece quella di una mela osservata alla distanza della Luna. In pratica EHT è un potentissimo telescopio con una capacità di ingrandimento pari a un miliardo di volte.

I buchi neri supermassicci che risiedono al centro di galassie come quello in Centaurus A si nutrono di gas e polvere, attratti dalla loro enorme forza gravitazionale. Questo processo rilascia enormi quantità di energia e rende la galassia “attiva”. La maggior parte della materia che si trova nei pressi del bordo del buco nero precipita in esso; tuttavia, alcune delle particelle circostanti sfuggono pochi istanti prima della cattura e vengono proiettate nello spazio fino a velocità prossime a quella della luce. Così nascono i getti, una delle caratteristiche più misteriose ed energetiche delle galassie.

Diversi sono i modelli teorici che provano a descrivere il comportamento della materia vicino al buco nero per comprendere meglio il processo di formazione dei getti, ma rimangono ancora aperte le domande su come i getti stessi vengano lanciati dalla regione prossima al buco nero e come possano propagarsi alle grandissime distanze osservate senza disperdersi. L’Event Horizon Telescope mira a risolvere questo enigma.

“I meccanismi di formazione di questi getti non sono ancora completamente compresi e sono oggetto di intenso studio”, spiega Mariafelicia De Laurentis, dell’INFN e dell’Università Federico II di Napoli, membro della Collaborazione EHT. “Ciò che è certo è che l’origine di questi getti non va cercata all’interno del buco nero ma da quanto avviene al di fuori di esso, esternamente dunque al cosiddetto orizzonte degli eventi”, conclude De Laurentis.

La nuova immagine mostra che il getto lanciato da Centaurus A è più luminoso ai bordi rispetto al centro. Questo fenomeno è noto anche in altri getti, ma non è mai stato visto in modo così pronunciato prima.

“Anche se il buco nero al centro di Centaurus A è troppo piccolo per poter vedere la sua “ombra”, la sua vicinanza alla Terra ci ha permesso per la prima volta di vedere e studiare un getto radio extragalattico su scale pari a circa sei volte la distanza tra il Sole e Nettuno” aggiunge Ciriaco Goddi, ricercatore presso l’università olandese di Nijmegen e associato all’INAF. “EHT fornisce una miniera di dati su una vasta gamma di buchi neri. E siamo ancora all’inizio”.

Con le nuove osservazioni EHT del getto Centaurus A, è stata identificata la probabile posizione del buco nero nel punto di lancio del getto. Sulla base di questa posizione, i ricercatori prevedono che osservazioni future a una lunghezza d’onda ancora più corta e a una risoluzione più elevata potrebbero consentire di fotografare il buco nero centrale di Centaurus A. Questo richiederà l’uso di un osservatorio interferometrico in orbita, un concetto per cui esistono già idee come ad esempio THEZA (TeraHertz Exploration and Zooming-in for Astronomy), proposto per il programma Voyage 2050 dell’Agenzia Spaziale Europea.

Per ulteriori informazioni:

Un’alleanza di 8 telescopi in tutto il mondo si è unita per creare l’Event Horizon Telescope. La collaborazione EHT coinvolge più di 300 ricercatori provenienti da Africa, Asia, Europa, Nord e Sud America. Il consorzio EHT è composto da 13 istituti di ricerca: Academia Sinica Institute of Astronomy and Astrophysics, University of Arizona, University of Chicago, East Asian Observatory, Goethe-Universitaet Frankfurt, Institut de Radioastronomie Millimétrique (MPG/CNRS/IGN), Large Millimeter Telescope, Max Planck Institute for Radio Astronomy, MIT Haystack Observatory, National Astronomical Observatory of Japan, Perimeter Institute for Theoretical Physics, Radboud University e Center for Astrophysics | Harvard e Smithsonian.

Lo studio viene pubblicato oggi sulla rivista Nature Astronomy nell’articolo Event Horizon Telescope observations of the jet launching and collimation zone in  Centaurus A”, di M. Janssen, H. Falcke, M. Kadler, E. Ros, M. Wielgus et al. (Event Horizon Telescope Collaboration).

La campagna osservativa del 2017 ha coinvolto un grande numero di osservatori e telescopi, da terra e dallo spazio. Alle lunghezze d’onda radio ha partecipato: l’European Very Long Baseline Interferometry (VLBI) Network (EVN) il 9 maggio 2017; l’High Sensitivity Array (HSA) che comprende il Very Large Array (VLA), l’antenna Effelsberg 100m e le 10 stazioni del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) Very Long Baseline Array (VLBA) il 15, 16 e 20 maggio; il VLBI Exploration of Radio Astronomy (VERA) nell’arco di 17 diverse sessioni nel 2017; il Korean VLBI Network (KVN) in sette sessioni tra marzo e dicembre; l’East Asian VLBI Network (EAVN) e il KVN and VERA Array (KaVA) , in 14 sessioni tra marzo e maggio 2017; il VLBA il 5 maggio 2017; il Global Millimeter-VLBI-Array (GMVA) il 30 marzo 2017; l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA); il Submillimeter Array (SMA) come parte di un programma di monitoraggio continuo. Alle lunghezze d’onda ultraviolette (UV) ha partecipato il Neil Gehrels Swift Observatory (Swift) con osservazioni ripetute tra il 22 marzo e il 20 aprile 2017. Alle lunghezze d’onda ottiche ha partecipato: Swift e il telescopio spaziale Hubble il 7, 12 e 17 aprile 2017 (I dati di Hubble sono stati recuperati dall’archivio perché facevano parte di un programma di osservazione indipendente). Alle lunghezze d’onda dei raggi X le osservazioni hanno coinvolto: il Chandra X-ray Observatory l’11 e il 14 aprile 2017; il Nuclear Spectroscopic Telescope Array (NuSTAR) l’11 e il 14 aprile 2017 e Swift. Alle lunghezze d’onda dei raggi gamma le osservazioni hanno coinvolto la missione Fermi dal 22 marzo al 20 aprile 2017; lo High Energy Stereoscopic System (H.E.S.S); i telescopi Major Atmospheric Gamma Imaging Cherenkov (MAGIC) e il Very Energetic Radiation Imaging Telescope Array System (VERITAS).

I dati di supporto a questo lavoro sono stati raccolti con TANAMI (Tracking Active Galactic Nuclei with Austral Milliarcsecond Interferometry), un programma di osservazioni in più lunghezze d’onda ideato per monitorare i getti relativistici nei nuclei galattici attivi del cielo australe. Questa survey monitora Centaurus A con la tecnica VLBI (Very Long Baseline Interferometry, interferometria a base molto ampia) a lunghezze d’onda centimetriche dalla metà degli anni 2000. L’array TANAMI è composto da nove radiotelescopi situati in quattro continenti che osservano a lunghezze d’onda di 4 cm e 1,3 cm.

Fisica per bambini: 4 giorni di esperimenti e giochi online

Oggi (12/0/2021) alle 10.30 inizia il Summer Camp del progetto INFN Kids dedicato a bambini e bambine di 8-11 anni. Per tutta la settimana dal 12 al 15 luglio, la mattina dalle 10.30 saranno proposti nuovi video su YouTube per arricchire di scienza questi primi giorni di vacanze estive. Il titolo è Summer Waves. Racconti di suoni luci e particelle fantastiche! e il tema sono le onde, ma non solo quelle del mare, piuttosto le onde elettromagnetiche, come la luce, o quelle sonore, fino ad arrivare a onde ancora più misteriose: le onde gravitazionali.

Come l’edizione 2020, anche quest’anno il Summer Camp si svolgerà online e coinvolgerà molti ricercatori e ricercatrici dell’INFN che parleranno delle onde e faranno esperimenti, riproducibili anche a casa. 
Il primo giorno, lunedì 12 luglio, si parlerà di cosa sono le onde e come crearle e studiarle con una wave machine fatta in casa. Nella giornata di martedì, invece, si racconterà delle onde sonore e del rumore del mare. Per poi continuare mercoledì 14 parlando di onde elettromagnetiche, raggi X e ultravioletti, e finire con le misteriose onde gravitazionali.

INFN Kids è un progetto dell’INFN che racchiude le attività di diverse sezioni dedicate ai bambini, ai loro genitori e agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado. Precisamente sono coinvolte le sezioni di Cagliari, Catania, Ferrara, Firenze, Padova, Pavia, Torino, e i quattro Laboratori Nazionali dell’INFN di Frascati, del Gran Sasso, di Legnaro e del Sud.

Oltre al Summer Camp dell’estate, durante tutto l’anno, INFN Kids propone, sul sito e sui canali Facebook e YouTube del progetto, materiali e attività adatte ai bambini e alle bambine che vogliono scoprire di più sulla scienza: laboratori interattivi, fumetti e giochi, che portano i piccoli lettori e lettrici in un viaggio nei fenomeni della fisica, audiolibri e video che raccontano la scienza, la sua storia e gli esperimenti che si possono fare per scoprirla.

APRE COLLISIONI.INFN, IL NUOVO SITO DELL’INFN DEDICATO ALLE ATTIVITÀ PER IL PUBBLICO

È online lo spazio web che presenta e approfondisce la proposta dell’INFN per il pubblico, dagli eventi, alle mostre, ai progetti per le scuole, in un’ottica di dialogo multiculturale

A partire da luglio 2021 è online Collisioni.infn – Spazi culturali all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il nuovo sito dell’INFN dedicato a presentare e promuovere le attività dell’INFN per il pubblico e le scuole

In una veste grafica contemporanea ed essenziale, Collisioni.infn offre una panoramica sempre aggiornata delle attività ideate e organizzate dall’INFN come occasioni di incontro e di confronto con i cittadini: mostre, eventi, partecipazioni a festival e a spazi espositivi, progetti di didattica informale e di public engagement, prodotti multimediali e iniziative per i social media. 

Il sito web è strutturato in sezioni rivolte al pubblico, al mondo della scuola e alle istituzioni culturali come festival, musei, teatri, biblioteche e altri enti di ricerca, da sempre interlocutori dell’Istituto nell’ideazione e nella realizzazione di proposte culturali di ampio respiro, che intrecciano alle competenze scientifiche quelle delle altre branche del sapere e delle arti espressive. 

Apre il sito un’area editoriale che si propone, in linea con gli obiettivi di Collisioni.infn, di offrire uno spazio di dialogo multiculturale a cavallo tra scienza, arte, letteratura, attraverso interviste e approfondimenti, in parte fruibili come letture e in parte come audio. Coerentemente con l’ambizione di farsi promotore di un’offerta culturale varia, destinata a un ampio pubblico e dinamica nelle forme, Collisioni.infn è così anche l’occasione per il lancio della programmazione podcast dell’INFN.

Oltre alle rubriche da leggere “Incontri”, “Immagini” e “Staffetta letteraria”, il progetto editoriale del sito prevede infatti il podcast Risonanze. Dialoghi oltre la fisica, che prende spunto dagli eventi curati dall’INFN per avviare un dialogo con ricercatori, artisti e performer coinvolti. 

Primo podcast del’INFN, Risonanze apre la strada allo sviluppo di nuove proposte di diffusione della cultura scientifica attraverso questo strumento. Seguiranno, in successione gli appuntamenti di Tracce. Lessico delle particelle, il podcast che racconta in otto puntate da cinque minuti otto parole della fisica delle particelle, in una continua ricerca di assonanze e differenze tra il linguaggio quotidiano e quello della ricerca. Tracce accompagnerà gli ascoltatori per tutta l’estate, con una puntata settimanale a partire dal prossimo 13 luglio, fino al 31 agosto. 

I contenuti, gli eventi, le notizie e i contributi editoriali di Collisioni.infn saranno aggiornati in linea con il ritmo di costante rinnovamento della proposta culturale dell’INFN.  Entrambi i podcast saranno disponibili su Spreaker e sulle principali piattaforme di ascolto.