ADDIO A GUIDO PIZZELLA

ADDIO A GUIDO PIZZELLA

È recentemente scomparso Guido Pizzella, uno dei padri fondatori della ricerca sulle onde gravitazionali, che assieme a Edoardo Amaldi fondò, all’inizio degli anni ‘70, la ricerca sperimentale delle onde gravitazionali in Italia, progettando e guidando la realizzazione dei rivelatori a barre risonanti Explorer e Nautilus.

“Guido Pizzella è stato il pioniere della ricerca delle onde gravitazionali in Italia”, ricorda Eugenio Coccia, Chair del Collaboration Board di Einstein Telescope. “Aderendo alla visione di Edoardo Amaldi, dedicò tutto se stesso a questa ricerca, riuscendo a mettere già quarant’anni fa l’Italia in prima fila a livello internazionale e formando una scuola di fisici che ne hanno poi raccolto il testimone”.

“Guido Pizzella ha avuto un ruolo enorme nell’avvio e nello sviluppo della ricerca delle onde gravitazionali, lasciando un’impronta duratura nella comunità scientifica”, commenta Gianluca Gemme coordinatore della collaborazione Virgo. “Oltre al suo straordinario lavoro scientifico, Pizzella è stato anche un professore molto amato, influenzando profondamente molti suoi studenti e colleghi”, conclude Gemme.

Guido Pizzella è stato professore ordinario di Fisica e Fisica della gravitazione prima alla Sapienza Università di Roma e poi all’Università di Roma Tor Vergata, e ricercatore all’INFN. Agli inizi della sua carriera scientifica, Pizzella lavorò con James A. Van Allen e Scott E. Forbush nello studio della magnetosfera terrestre, portando dei contributi nello studio della stabilità delle fasce di Van Allen e dei meccanismi di accelerazione delle particelle. Sulla base dell’esperienza acquisita negli Stati Uniti, rientrato in Italia si dedicò alla progettazione e realizzazione di un esperimento per la misura del vento solare usando il primo satellite dell’ESRO (European Space Research Organization, ora ESA) a orbita eccentrica. Fu presidente del Gruppo Italiano di Fisica Cosmica (GIFCO) e fondatore e primo direttore del Laboratorio per il Plasma nello Spazio del CNR. Il suo interessamento alla fisica dei raggi cosmici non si è mai spento riaffiorando dopo il suo pensionamento, quando tentò di verificare, analizzando i dati del satellite PAMELA, un antico argomento mai risolto pienamente: l’eventualità che Giove, pianeta dotato di una potente magnetosfera, possa essere un generatore di particelle cariche energetiche.

I rivelatori a barre risonanti. Il funzionamento dei rivelatori a barre risonanti, come Explorer, operativo al CERN grazie al supporto dell’INFN, Nautilus ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN e Auriga ai Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN, si basava su grandi masse (appunto, le barre) metalliche opportunamente isolate dalle vibrazioni esterne. Le deformazioni dello spaziotempo causate dal passaggio di un’onda gravitazionale avrebbero dovuto eccitare le frequenze di risonanza meccaniche della barra e quindi venire rivelate. Questo meccanismo si rivelò non sufficientemente sensibile per poter captare le onde gravitazionali, ma l’importanza di questi esperimenti per il progresso della ricerca sulle onde gravitazionali fu enorme. Sui loro risultati, infatti, si basarono Adalberto Giazotto e Alain Brillet per elaborare la proposta di costruire un rivelatore di onde gravitazionali basato invece sull’interferometria, Virgo. Assieme ai rivelatori statunitensi LIGO, Virgo ha contribuito alle scoperte delle onde gravitazionali e alla nascita dell’astronomia gravitazionale dell’astronomia multimessaggera. Per questi loro fondamentali contributi alla ricerca sulle onde gravitazionali, nel 2016, la Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione (SIGRAV) assegnò la Medaglia Amaldi a Guido Pizzella e Adalberto Giazotto.

 

 

 

 

 

LE INIZIATIVE INFN NELLA GIORNATA PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

LE INIZIATIVE INFN NELLA GIORNATA PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel lontano 1999, eppure ancora estremamente necessaria.  
La comunità dell’INFN ha organizzato numerose iniziative che promuovono il valore della dignità, del rispetto e dell’uguaglianza, a tutela di tutte le donne. 

Presidenza

Il Presidente dell’INFN, Antonio Zoccoli, appone a nome di tutta la comunità una targa celebrativa all’ingresso della Presidenza, per ribadire l’impegno di tutti e tutte nella condanna e nel contrasto della violenza di genere in ogni sua forma.

Sezione di CAGLIARI

All’ingresso del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari è stata dipinta di rosso una panchina, che sarà teatro di un momento di riflessione collettivo. Nei giorni scorsi è stata infatti predisposta una scatola in cui studenti, docenti e personale del dipartimento hanno inserito bigliettini rossi con testimonianze e riflessioni sul tema della violenza sulle donne. Oggi, tutte le lezioni termineranno 15 minuti prima, per svuotare il contenuto della scatola, appendere i bigliettini su una lavagna in prossimità della panchina e leggerli ad alta voce. I bigliettini rimarranno appesi per un mese.

Sezione di CATANIA

Con il sostegno del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, del CNR-Catania e del Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia dell’INFN, la sezione di Catania organizza un momento di condivisione sulla violenza di genere e sugli strumenti per riconoscerla, combatterla e prevenirla. L’appuntamento è per giovedì 28 novembre, alle ore 13.00, nello spazio antistante l’ingresso del dipartimento, in prossimità di una panchina predisposta per l’occasione. È possibile prendere parte all’evento anche lasciando un auspicio o una riflessione nella cassetta delle lettere all’ingresso del dipartimento: questi verranno letti durante l’incontro e affissi a una bacheca dedicata.

Sezione di FIRENZE

All’ingresso dell’edificio di Fisica Sperimentale dell’Università di Firenze, una panchina si tinge oggi di rosso. Per domani, 26 novembre, è fissato un momento di confronto nel comparto aule studenti con alcune organizzazioni che operano a tutela delle donne.

Sezione di LECCE

Viene inaugurata oggi una panchina rossa nel cortile del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università di Lecce. La cerimonia prevede la lettura di messaggi e pensieri della comunità e l’installazione di rose rosse realizzate all’uncinetto o con altri materiali nell’ambito dell’iniziativa #rosesagainstviolence.

Sezione di PAVIA

Vengono apposte oggi targhe rosse, permanenti, contro la violenza sulle donne fuori dagli uffici dell’INFN e della Segreteria del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia. Contestualmente, è stato organizzato un momento di riflessione.

Sezione di ROMA

La Sezione di Roma aderisce all’iniziativa proposta dal Dipartimento di Fisica della Sapienza e degli altri enti (CNR, INAF, IIT) ospitati presso il dipartimento. Il momento di condivisione, programmato per martedì 26 novembre, alle ore 13.00, nel piazzale dell’edificio Marconi, sarà dedicato alla lettura di testi a tema e al compimento di un gesto simbolico: lasciare il segno fucsia delle proprie mani su un grande striscione bianco.

Sezione di ROMA TOR VERGATA

Studenti e studentesse tingono oggi di rosso una delle panchine poste all’interno del complesso della Macroarea di Scienze, con il supporto del Rettorato e del Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Roma Tor Vergata.

Sezione di TORINO

Insieme al Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, la sezione INFN installa oggi una panchina rossa nell’area esterna del dipartimento.

Sezione di TRIESTE

Con l’aiuto di studenti e studentesse, oggi viene tinta di rosso una delle panchine in legno del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste.

Laboratori Nazionali di Frascati

Oggi il Laboratorio è costellato di poster che raccontano la giornata del 25 novembre, dal suo significato ai dati attuali sulla violenza di genere, per offrire a chi è interessato l’opportunità di approfondire l’argomento e stimolare riflessioni e conversazioni tra colleghi.

Laboratori Nazionali di Legnaro

Nell’ambito di un momento di riflessione collettivo, a cui contribuiranno diversi rappresentanti del personale, viene dipinta di rosso una delle panchine dei laboratori.

Centro Nazionale TIFPA – Trento Institute for Fundamental Physics and Applications

Si svolge oggi, alle 12.30, nell’atrio del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, alla presenza dei direttori della Sezione INFN, del Dipartimento di Fisica e del Dipartimento di Matematica, un incontro con i dipendenti per contrastare e discutere la violenza sulle donne. All’ingresso del dipartimento, è trasmesso in rotazione un video dedicato, e alle pareti sono affisse locandine multilingue contro la violenza e lo stalking del Dipartimento per le Pari Opportunità.

Per maggiori informazioni sulle iniziative, vi invitiamo a consultare i canali delle singole strutture.

COLLABORAZIONE ITALIA-SVIZZERA: SIGLATO UN NUOVO ACCORDO TRA INFN E PSI

COLLABORAZIONE ITALIA-SVIZZERA: SIGLATO UN NUOVO ACCORDO TRA INFN E PSI

L’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e il Paul Scherrer Institut (PSI), il principale istituto di ricerca per le scienze naturali e ingegneristiche in Svizzera, hanno formalizzato un nuovo accordo quadro per rafforzare la collaborazione nell’ambito della ricerca fondamentale e applicata. L’accordo è stato firmato ieri, 19 novembre, a Roma, nella sede della Presidenza dell’INFN, dal presidente dell’INFN Antonio Zoccoli, dal direttore del PSI Christian Rüegg, e dal responsabile per la divisione delle grandi infrastrutture di ricerca del PSI Mike Seidel.

“La collaborazione tra INFN e PSI è attiva da molti anni in numerosi ambiti sperimentali, con risultati significativi sia nello sviluppo di strumentazione scientifica avanzata, sia nello scambio tra gruppi di ricerca,” commenta Antonio Zoccoli. “Questo nuovo accordo rappresenta un’importante opportunità per consolidare ulteriormente la nostra cooperazione, permettendoci di perseguire obiettivi comuni di grande valore scientifico e tecnologico.”

L’intesa prevede un ampio ventaglio di attività congiunte, che riguarderanno non solo le comuni attività nel campo delle tecnologie per gli acceleratori e le loro applicazioni, ma anche il trasferimento di conoscenze e competenze tra i due istituti, programmi di scambio per ricercatori e ricercatrici, l’organizzazione di seminari e workshop, lo sviluppo e il finanziamento di progetti comuni e la condivisione di infrastrutture e attrezzature scientifiche.

INFN ROMA ToV chiama SLAC/Stanford: “La materia oscura illuminata”, webinar DM-day2024 di M.E. Monzani

Il Dark Matter Day, è la giornata internazionale della materia oscura (dark matter).
A partire dal 31 ottobre (e a seguire durante i mesi di Novembre e Dicembre), il mondo celebra la storica caccia all’invisibile “mistero” che gli scienziati chiamano materia oscura.
La materia oscura è la misteriosa componente che si pensa costituisca la grande maggioranza di tutta la materia dell’universo, e l’ INFN le sta dando la caccia. Sotto il nome Dark Matter Day 2024, viene organizzata e presentata una serie di eventi, che in tutto il mondo festeggiano il lavoro di migliaia di scienziati, che cercano di accendere una luce sul lato più misterioso ed oscuro dell’Universo. 

La sezione dell’INFN di Roma Tor Vergata propone, questo anno, un seminario web sulla piattaforma MS Teams in diretta dal titolo: “La materia oscura illuminata”, tenuto dalla Dott.ssa Maria Elena Monzani, dello SLAC National Accelerator Laboratory della Stanford University in California, il giorno 20 Novembre a cominciare dalle ore 18:00 (ora italiana).

Link al seminario online su MS Teams.
(ID riunione: 396 074 469 712 Passcode: Hq3qe9tf).   

Pagina evento su indico.



Maria Elena Monzani è lead scientist presso lo SLAC National Accelerator Laboratory della Stanford University in California, nonché adjunct scholar presso la Specola Vaticana. Monzani lavora come deputy operations manager dell’esperimento LUX-ZEPLIN per la ricerca di dark matter, e come science operations lead del telescopio spaziale Fermi Gamma-ray Large Area Space Telescope.



Il Dark Matter Day è stato ideato nel 2017 dalla collaborazione Interactions, e in Italia è  supportato dal progetto di divulgazione Dark dell’INFN, e dai suoi volenterosi ricercatori. Per scoprire di più:  sulla giornata e sulle ricerche ed esperimenti che l’INFN sta facendo, si possono visitare prima di tutto i siti web della Sezione INFN di Roma Tor Vergata e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata ed i relativi social (@DarkMatterDay, hashtag #DarkMatterDay) ed il sito nazionale dell’INFN. Il presente evento, webinar, è organizzato da Stefano Ciprini (INFN Roma Tor Vergata).
DM-Day 2024 at INFN Roma ToV 2024 sul sito internazionale Iteractions  



Altri links:
Progetto di terza missione “Dark” dell’INFN
Facebook INFN Roma ToV e Facebook Dip. Fisica ToV


VISITA DELLA ACCADEMIA REALE SVEDESE DELLE SCIENZE AI LNGS E LNF

VISITA DELLA ACCADEMIA REALE SVEDESE DELLE SCIENZE AI LNGS E LNF

Il 14 e 15 novembre, una delegazione della Classe di Fisica dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha visitato i Laboratori Nazionali del Gran Sasso e i Laboratori Nazionali di Frascati, nell’ambito di un viaggio di quattro giorni, promosso da Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica nel 2021 e componente della Classe di Fisica, attraverso alcune delle principali realtà e istituzioni scientifiche italiane. 

La delegazione è stata accolta dai direttori dei due laboratori, Ezio Previtali ai LNGS e Paola Gianotti ai LNF, e dal presidente dell’INFN, Antonio Zoccoli, oltre che da rappresentanze dei ricercatori e delle ricercatrici, che hanno accompagnato gli ospiti in visita ripercorrendo anche la storia scientifica dei Laboratori, e i principali campi di ricerca in cui sono impegnati nell’ambito di collaborazioni internazionali. 

L’Accademia, fondata nel 1739 con lo scopo di promuovere le scienze, gestisce in Svezia sette istituti di ricerca e assegna, tra gli altri, i premi Nobel per la Fisica, la Chimica e l’Economia. La classe di Fisica comprende scienziati di chiara fama di diversi ambiti della Fisica, alcuni dei quali fanno parte del Comitato che assegna il Premio Nobel per la Fisica.

La visita ai Laboratori Nazionali dell’INFN del Gran Sasso e di Frascati sono state due tappe dell’itinerario scientifico che ha portato la Classe di Fisica in alcuni dei principali luoghi di scienza di Roma e che era iniziato alla Sapienza Università di Roma, e che è proseguito all’Accademia dei Lincei, all’Accademia Pontificia, e al Centro scientifico e Museo Enrico Fermi a Roma.

MEG II PRESENTA IL SUO PRIMO RISULTATO SULLA IPOTETICA PARTICELLA X17

MEG II PRESENTA IL SUO PRIMO RISULTATO SULLA IPOTETICA PARTICELLA X17

La collaborazione scientifica dell’esperimento MEG II, della quale fa parte anche l’INFN, presenta oggi, 13 novembre, nel corso di un seminario scientifico al Paul Scherrer Institut (PSI), in Svizzera, il suo primo risultato sulla ricerca di una nuova ipotetica particella elementare, un bosone chiamato X17. Il risultato, basato sull’analisi dei dati raccolti nel 2023, è riportato in un articolo pubblicato su arxiv e sottomesso alla rivista European Journal of Physics C.

“Il rivelatore MEG II, in presa dati al laboratorio PSI, ricerca nuovi fenomeni di fisica, ed è stato disegnato in particolare per la ricerca del decadimento di un muone positivo in un positrone e un fotone, ma può studiare anche altri fenomeni, come la produzione della ipotetica particella X17”, spiega Gianluca Cavoto, professore alla Sapienza Università di Roma e associato all’INFN, che fa parte della collaborazione scientifica dell’esperimento e che ha presentato i risultati nel seminario al PSI. “Da qui, la realizzazione di questa nuova misura, proposta dai ricercatori e dalle ricercatrici del gruppo italiano, che ne hanno poi coordinato la progettazione e la realizzazione, e la successiva analisi dei dati, grazie alla quale, non essendo emerso alcun segnale interessante, è stato posto un nuovo limite all’esistenza della particella X17”, conclude Cavoto.

La particella X17 è stata teorizzata una decina di anni fa per spiegare l’osservazione, realizzata da un esperimento al laboratorio ATOMKI (a Debrecen, in Ungheria), di una struttura anomala nella distribuzione dell’angolo di apertura nelle traiettorie delle coppie elettrone-positrone prodotte in una reazione nucleare indotta da protoni su un bersaglio di litio. Questa anomalia è stata, appunto, interpretata come la produzione e il successivo decadimento di una particella ipotetica, a cui è stato dato il nome X17 per il valore della sua massa (17 MeV). Successivamente, utilizzando la stessa tecnica sperimentale, sono stati osservati eccessi simili, compatibili con questa particella, anche in processi che coinvolgono i nuclei di elio e carbonio.

“I processi esaminati negli esperimenti MEG ed ATOMKI sono reazioni nucleari complesse, che vanno analizzate con calcoli teorici di dinamica nucleare molto accurati”, spiega Michele Viviani, ricercatore del gruppo teorico della Sezione INFN di Pisa. “Questo ora è possibile grazie ai recenti sviluppi nella comprensione delle forze nucleari, a cui molti ricercatori dell’INFN hanno dato contributi importanti”, conclude Viviani.

L’apparato MEG II utilizza protoni, provenienti da un acceleratore Cockroft-Walton, con un’energia fino a 1,1 MeV, che si scontrano con un bersaglio di litio. La coppia elettrone-positrone emergente dalla transizione nucleare litio –> berillio è stata studiata con diversi rivelatori, tra cui uno spettrometro (rivelatore gassoso in campo magnetico), ma non è stato trovato alcun segnale significativo, e sono stati quindi posti dei limiti sul tasso di produzione di X17. Il risultato di ATOMKI è compatibile con queste osservazioni con un valore p (che è un indice del grado di significatività del campione) del 6%.

“I risultati presentati oggi dalla collaborazione di MEG II, pur non escludendo definitivamente l’esistenza della particella X17, tuttavia indeboliscono la sua ipotesi. Questo significa che la comunità teorica dovrà riconsiderare i modelli di nuova fisica finora studiati per descrivere la natura della particella X17”, commenta Claudio Toni, ricercatore in Francia al Laboratoire d’Annecy-le-Vieux de Physique Théorique del CNRS, che ha lavorato allo studio della particella X17 durante la tesi magistrale e il dottorato alla Sapienza Università di Roma e come associato all’INFN.

La collaborazione MEG II riunisce più di 50 fisici provenienti da istituzioni di ricerca di Italia, Giappone, Russia, Svizzera e Stati Uniti, tra le quali l’INFN. 

 

Immagine: MEG II ©PSI

 

 

ADDIO AD ANGELO PAGANO

ADDIO AD ANGELO PAGANO

Ci ha lasciati sabato 2 novembre Angelo Pagano, ricercatore dell’INFN e già Direttore della Sezione INFN di Catania dal 2007 al 2015. 

“Angelo è stato un punto di riferimento per la comunità scientifica locale, lo ricorderemo sempre per le sue battute e per il suo modo informale di porsi, ma anche per la grande capacità di donarsi e per la sua mai scemata passione per la fisica, in particolare, per il suo amore per i rivelatori”, ricorda Alessia Tricomi, Direttrice della Sezione INFN di Catania. “Angelo lascia in tutti coloro che lo hanno conosciuto un vuoto difficilmente colmabile. Sono sicura di interpretare i sentimenti dei tanti colleghi che hanno avuto modo di interagire con Angelo nel dire che, non solo la Sezione, ma l’intera comunità dei fisici perde una figura di importante riferimento”.

La sua ricerca di Angelo Pagano è stata principalmente incentrata nel campo della fisica nucleare sperimentale, dove ha coordinato diversi esperimenti e contribuito in modo sostanziale alla progettazione di importanti apparati di rivelazione, tra cui il rivelatore CHIMERA, di cui ha coordinato la costruzione a partire dal 1998. Pagano è stato anche coordinatore delle collaborazioni internazionali REVERSE (1998-2003) e ISOSPIN (2003-2008). Appassionato di didattica e storia della fisica, per diversi anni Angelo Pagano è stato docente degli insegnamenti di Storia della fisica ed epistemologia e di Fisica degli ioni pesanti presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania. Era membro della Società Italiana di Fisica SIF e della Società Italiana degli Storici della Fisica ed Astronomia SISFA, dove aveva ricoperto incarichi direttivi. Angelo Pagano è stato anche promotore instancabile di attività di diffusione della cultura scientifica.

UNDERGROUND SCIENCE: A ERICE LA XII EDIZIONE DELLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE E GIORNALISMO SCIENTIFICO

UNDERGROUND SCIENCE: A ERICE LA XII EDIZIONE DELLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMUNICAZIONE E GIORNALISMO SCIENTIFICO

Si è da poco conclusa la dodicesima edizione della Scuola internazionale di comunicazione e giornalismo scientifico di Erice a cui, ogni anno,  partecipano, grazie a una borsa di studio sostenuta dall’INFN, circa 20 studenti e studentesse provenienti da tutto il mondo. Il tema dell’edizione 2024 è stato “Underground science: Observing the Universe from below”. La scuola si è svolta  dal 16 al 18 ottobre in Sicilia a Erice ed è stata  l’occasione per presentare e discutere alcuni dei principali esperimenti di fisica, e non solo, realizzati nel sottosuolo o in discussione per il futuro, come ad esempio il Future circular collider, il telescopio sottomarino per neutrini Km3net, gli esperimenti per la ricerca della materia oscura che si trovano ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, i suggestivi esperimenti di biologia del Canfranc Underground Laboratory o il futuro Einstein Telescope che l’Italia è candidata a ospitare nel sito sardo di Sos Enattos.
La scuola Internazionale di comunicazione e giornalismo scientifico di Erice è una scuola breve organizzata e finanziata dall’Istituto nazionale di Fisica Nucleare che si tiene annualmente nella sede del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana a Erice. La scuola viene realizzata grazie alla collaborazione tra l’INFN e Nature Italia, la rivista digitale dedicata alla ricerca in Italia e alla comunità scientifica italiana edita da Nature Portfolio. Il programma prevede l’alternarsi di lezioni, dibattiti e attività interattive dedicate alla scienza e alla comunicazione e giornalismo scientifico centrate sul tema di ciascuna edizione.
sito web https://ericescicomschool.lnf.infn.it/

PIÙ DONNE NELLA FISICA: 23 BORSE DI STUDIO INFN PER GIOVANI STUDENTESSE IN FISICA

PIÙ DONNE NELLA FISICA: 23 BORSE DI STUDIO INFN PER GIOVANI STUDENTESSE IN FISICA

Le vincitrici del concorso INFN “Più donne nella fisica”, ventitré brillanti studentesse provenienti da tutta Italia, sono state premiate oggi, 24 ottobre, a Roma nel corso di una cerimonia che si è svolta presso la Sapienza Università di Roma, alla presenza della Giunta Esecutiva e del Consiglio Direttivo dell’INFN.
Il premio, giunto alla sua seconda edizione, è destinato a studentesse iscritte al primo anno del corso di laurea magistrale in fisica sperimentale e teorica delle interazioni fondamentali e in fisica applicata, ed è stato istituito nel 2022 dall’INFN nell’ambito del progetto “Più donne nella fisica” volto a promuovere e sostenere le ragazze nello studio della fisica, incoraggiando sinergie tra università, mondo della ricerca e industria, con l’ulteriore scopo di incrementare la presenza delle donne nel mondo della ricerca e del lavoro e la loro partecipazione attiva alla vita economica e sociale del paese.
Ogni studentessa ha ricevuto una borsa di studio del valore di 1500 euro come incentivo per intraprendere i propri studi in fisica subnucleare, astroparticellare, nucleare, teorica o nel campo della ricerca tecnologica interdisciplinare e della fisica degli acceleratori.
Il concorso è stato replicato anche quest’anno, per una terza edizione: è ora online il bando rivolto a studentesse iscritte al corso di laurea magistrale in Fisica o in Scienze dell’universo per l’anno accademico 2023/2024, che avranno tempo fino al 31 gennaio per inviare la propria candidatura.
Abbiamo chiesto a ognuna delle vincitrici di raccontarci che cosa l’ha spinta a studiare fisica e le proprie aspettative verso il futuro. Di seguito, una sintesi delle loro risposte.

 

Le vincitrici interessate alla fisica subnucleare

Eleonora ParisetSapienza Università di Roma
“Adoro la fisica, me ne sono innamorata durante uno stage al CERN. È entusiasmante e racchiude tutti gli elementi di una grande storia: profondi misteri, obiettivi ambiziosi, colpi di scena inaspettati e un forte spirito di collaborazione. Mi auguro di poter entrare a far parte del mondo della ricerca, quel mondo che da sempre sogno.”
Elena De SantisSapienza Università di Roma
“Il linguaggio della fisica e della matematica per formalizzare e risolvere problemi mi ha affascinata sin da piccola. Mi piacerebbe dedicarmi alla ricerca in ambito sperimentale. Vorrei conseguire un dottorato e poi cercare di portare avanti in parallelo sia attività di ricerca fondamentale che di fisica applicata.”
Anna KurzinaUniversità degli Studi di Cagliari
“Sono stata conquistata dalla fisica al liceo, ma nel momento in cui ho dovuto scegliere l’università, spaventata dalla difficoltà, mi sono iscritta inizialmente a ingegneria ambientale per cambiare il corso di studi in fisica. Mi auguro di proseguire i miei studi con un dottorato di ricerca in fisica delle particelle.”
Annalea CoralloUniversità degli Studi di Ferrara
“La passione per la ricerca unisce le persone, favorisce la collaborazione, superando differenze culturali e nazionali. Nel mio prossimo futuro, vorrei contribuire a esperimenti di fisica che possano fare luce su domande fondamentali, come lo studio dei neutrini e, allo stesso tempo, mi auguro di scoprire nuovi modi per rendere la scienza accessibile e coinvolgente.”
Sylvie PietrarotaSapienza Università di Roma
“Ho iniziato ad appassionarmi alla fisica tra i banchi di scuola, l’ho sempre trovata una materia stimolante e affascinante e tutt’ora, non smette di essere una continua sorpresa. Nel prossimo futuro mi auguro di laurearmi e iniziare un percorso di dottorato in Fisica delle Alte Energie, collaborando a un esperimento.”

Le vincitrici interessate alla fisica astroparticellare 

Livia PetrilloSapienza Università di Roma
“La fisica mi ha dato una chiave esplorare le leggi fondamentali dell’universo. Nel futuro spero di entrare nel mondo della ricerca scientifica e di approfondire ancora le mie conoscenze in fisica delle particelle. Vorrei prendere parte a progetti di ricerca innovativi, lavorando in ambienti stimolanti che mi permettano di continuare a crescere e a imparare.”
Martina ChiricoSapienza Università di Roma
“Quello che mi affascina della fisica è il suo metodo di indagine e la sua capacità di costruire modelli: un parco giochi in cui potersi divertire a comprendere la realtà senza banalizzarne la complessità. Per il mio futuro spero di proseguire gli studi con il dottorato, di poter fare della ricerca la mia professione e di riuscire a viverci.”
Giulia ContiUniversità degli Studi di Milano Bicocca
“Al liceo sono rimasta subito affascinata dal modo in cui la fisica tenta di spiegare i fenomeni della realtà attraverso numeri e formule. Per il mio prossimo futuro mi auguro di poter continuare a studiare e approfondire gli argomenti che più mi appassionano, in un ambiente accogliente e stimolante come quello che ho potuto frequentare in questi anni all’Università.”
Marta MelloniUniversità degli Studi di Ferrara
“Sono sempre stata affascinata dalla fisica in quanto costruisce un ponte tra l’ordine e il rigore della matematica e il caos e la complessità del mondo. Vorrei diventare una ricercatrice per poter lavorare in un contesto intellettualmente stimolante, e contestualmente divulgare la bellezza della fisica, rendendola accessibile anche a chi non l’ha studiata.”
Camilla LucchettaUniversità degli Studi di Trieste

“Ciò che più mi ha fatto avvicinare alla fisica è stata l’astronomia e la meraviglia che era capace di trasmettermi e il mio percorso di laurea mi ha permesso di comprendere quale sia la ricchezza del campo di ricerca delle astroparticelle. Per il prossimo futuro auguro a me e alle altre ragazze di poter lavorare in ambienti stimolanti, vivaci e inclusivi.”

Le vincitrici interessate alla fisica nucleare

Rosaria CavallaroUniversità degli Studi di Catania
“Studiare fisica rappresenta l’opportunità di vivere la realtà intorno a noi in maniera completamente immersiva. Spero di avere l’opportunità, in futuro, di entrare a far parte di una collaborazione internazionale di ricerca nell’ambito della fisica nucleare, in un ambiente stimolante e circondata da ciò che mi appassiona.”
Sara MontellaUniversità degli Studi di Napoli Federico II
“Studiare fisica significa imparare a pensare in modo strutturato, suddividendo i problemi in elementi più semplici e affrontandoli con un approccio rigoroso e metodico. Il mio desiderio più grande è intraprendere una carriera in fisica nucleare. Inoltre, mi auguro di poter dare il mio contributo per favorire una maggiore inclusione e uguaglianza nel mondo della ricerca scientifica.”
 
Gerardina VentreUniversità degli Studi di Napoli Federico II
“La scelta di studiare fisica è arrivata agli ultimi anni di liceo, grazie a professoresse meravigliose che mi hanno ispirato e incoraggiato. La mia aspirazione più grande è sostenere un corso di dottorato. Vorrei lavorare in laboratorio per comprendere ciò che, a occhio nudo, non riusciamo neanche a vedere ma che fa parte dell’universo a cui apparteniamo.”
 

Le vincitrici interessate alla fisica teorica 

Daria UngoloUniversità degli Studi di Pisa
“Ciò che mi emoziona della fisica è la capacità quasi magica e intrinseca di spiegare la realtà attraverso formule e numeri. Mi auguro di proseguire la mia carriera accademica con un dottorato, per poi intraprendere un percorso di ricerca all’interno dell’Università e vivere esperienze presso Università o centri di ricerca internazionali.”
Martina La RosaUniversità degli Studi di Bologna
“Sono sempre stata una ragazza estremamente curiosa, spinta da un profondo desiderio di conoscenza. Da qui il mio desiderio di studiare fisica. In un prossimo futuro mi auguro di dedicarmi allo studio di uno di quegli interrogativi che mi pongo sin da piccola: “Com’era l’Universo nei suoi primi istanti di vita?””
 
Arianna VercesiUniversità degli Studi di Pavia
“Ciò che mi affascina della fisica è la continua ricerca di una descrizione matematica e formale per spiegare in maniera precisa e generale sempre più aspetti di ciò che la natura ci propone. Mi auguro di poter proseguire il mio percorso accademico senza smettere di provare quella sensazione di meraviglia e soddisfazione nello scoprire e comprendere qualcosa di nuovo.”
Rita Lucia VadalàUniversità degli Studi di Milano Bicocca
“Ho deciso di studiare fisica grazie a un laboratorio del mio liceo che mi ha permesso di entrare a contatto con il mondo della ricerca. Per il prossimo futuro, sto iniziando a cercare dei dottorati nel campo della fisica teorica. Spero di riuscire a ritrovare il clima di passione e condivisione di idee che ho avuto la possibilità di incontrare al liceo.”
Angelica VecchiarelliSapienza Università di Roma
“Mi affascina l’idea che dietro ogni fenomeno ci possa essere una spiegazione. La fisica mi permette di darne una a ciò che accade attorno a me. Per il mio prossimo futuro, mi auguro di poter continuare a studiare ciò che mi appassiona, approfondendo sempre di più la conoscenza.”

Le vincitrici interessate alle Ricerche Tecnologiche, Interdisciplinari e alla Fisica degli Acceleratori

Silvia CeredaUniversità degli Studi di Milano
“La mia passione per la fisica è nata durante il liceo, grazie a una professoressa che, con il suo entusiasmo, è riuscita a trasmettermi l’amore per la materia. Per il prossimo futuro mi auguro di continuare il mio percorso nell’ambito della fisica medica e sanitaria, frequentando la Scuola di Specializzazione per diventare specialista in fisica medica.”

Maria AndolfattoUniversità degli Studi di Milano Bicocca
“Trovo che la fisica riesca a soddisfare tante curiosità e che sia molto stimolante. Nel futuro spero di poter continuare a vedere la fisica come una passione e non solo come un lavoro.”

Julia FavaroUniversità degli Studi di Pisa
“Al liceo classico un professore di matematica risvegliò la mia curiosità per le scienze, applicando la stessa creatività e inventiva delle arti umanistiche al rigore di una semplice dimostrazione. La ricerca rappresenta sicuramente una sfida che mi attrae, ma desidero coniugarla ad altri miei interessi come la comunicazione, l’arte e la computazione.”
Francesca RanaUniversità degli Studi di Pavia
“Appassionata da sempre alle discipline scientifiche, ho scelto di studiare fisica per soddisfare la necessità di scoprire i principi alla base di quanto ci circonda. La mia più grande aspirazione è contribuire, con i miei studi, al benessere altrui coniugando la fisica e la medicina.”
Giorgia ArcidiaconoUniversità degli Studi di Catania
“Da sempre la mia curiosità mi ha spinto a cercare il perché dietro ogni cosa e la fisica si è dimostrata uno strumento perfetto per farlo. Il mio obiettivo è intraprendere un percorso che mi permetta di entrare nel mondo della ricerca in fisica medica. Desidero offrire un contributo concreto al miglioramento della salute e della qualità di vita dei pazienti.”

 {gallery}PiuDonneNellaFisica2024{/gallery}

VERSO L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA EUROPEA DELLA FISICA DELLE PARTICELLE. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È A VENEZIA

VERSO L’AGGIORNAMENTO DELLA STRATEGIA EUROPEA DELLA FISICA DELLE PARTICELLE. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È A VENEZIA

Nel corso della riunione di settembre, il Council del CERN ha formalmente finalizzato l’organizzazione del processo di aggiornamento della strategia europea della fisica delle particelle, ed è stato nominato il Physics Preparatory Group, il gruppo di lavoro incaricato di produrre il documento scientifico finale, a partire dalle indicazioni e dai contributi forniti dalla comunità scientifica.
Il terzo aggiornamento della strategia europea della fisica delle particelle era stato lanciato il 21 marzo scorso dal Council del CERN, l’organismo che guida la strategia europea e che è composto dai rappresentanti di tutti gli Stati membri del CERN. A giugno, il Council ha eletto Karl Jakobs, dell’Università di Friburgo, Segretario della Strategia e ha istituito lo European Strategy Group, che a inizio 2026 dovrà sottomettere all’approvazione del Council il documento finale.

Secondo il mandato dello European Strategy Group, l’obiettivo della nuova strategia è sviluppare “un piano visionario e concreto che faccia progredire notevolmente la conoscenza nella fisica fondamentale attraverso la realizzazione del prossimo progetto di punta al CERN”. Nel corso del prossimo anno e mezzo, quindi, l’intera comunità scientifica europea della fisica lavorerà per sviluppare una visione comune per il futuro del campo in Europa, che includerà in particolare il progetto del prossimo grande acceleratore al CERN, che succederà al Large Hadron Collider (LHC).

Il precedente aggiornamento della strategia europea per la fisica delle particelle, completato nel 2020, raccomandava che l’Europa, insieme ai suoi partner internazionali, esaminasse la fattibilità tecnica e finanziaria di un futuro collisore di adroni al CERN con un’energia nel centro di massa di almeno 100 TeV, che è stato chiamato Future Circular Collider (FCC). Il progetto di FCC doveva prevedere come possibile prima fase una “fabbrica” di bosoni di Higgs (Higgs factory), basata su un acceleratore elettrone-positrone (FCC-ee), realizzato all’interno dello stesso tunnel successivamente utilizzato per FCC. Da allora, sono stati compiuti progressi significativi e oggi c’è consenso internazionale sulla Higgs factory. Un rapporto intermedio sullo studio di fattibilità di FCC come una macchina a più stadi è stato presentato a marzo 2024, e il rapporto finale è previsto per la primavera del 2025.
A dicembre 2023, uno studio di programmazione della ricerca statunitense ha indicato come prioritario il supporto a una Higgs factory con sede fuori degli Stati Uniti e, lo scorso aprile, il CERN e gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione di intenti congiunta che sottolineava l’importanza di collaborare alla Higgs factory, qualora gli Stati membri del CERN indicassero FCC-ee come la prossima struttura di ricerca del CERN.

Oltre a dare indicazione sul prossimo acceleratore al CERN, l’aggiornamento della strategia dovrà anche dare le priorità sulle alternative da perseguire qualora questo progetto dovesse rivelarsi non sostenibile o non competitivo con analoghi progetti indipendenti in via di discussione in altri paesi non europei. Indicherà, inoltre, le aree di priorità di studi scientifici complementare sia agli acceleratori di particelle, sia in altri campi di ricerca affini come la ricerca e lo sviluppo di rivelatori e computer, gli studi teorici, le azioni per ridurre al minimo l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità della fisica con acceleratori, oltre a iniziative per attrarre e formare giovani ricercatori e ricercatrici e coinvolgere la società civile.

“Il CERN ha appena celebrato sette decenni di progressi rivoluzionari nella scienza e nella tecnologia, raggiunti grazie alla collaborazione internazionale. Questo successo è il risultato della cultura unica del CERN e del coraggio della sua comunità nel perseguire progetti al limite delle capacità umane: tutto questo è stato possibile solo grazie al supporto dei nostri Stati membri e membri associati e dei nostri partner di tutto il mondo. I progetti futuri saranno ancora più impegnativi, ma prevediamo che il loro impatto scientifico e tecnologico sarà immenso. Il futuro del CERN e del settore è luminoso”, ha commentato il Direttore Generale del CERN, Fabiola Gianotti.

Durante la sessione di settembre del Council del CERN, è stato anche annunciato che il prossimo Strategy Open Symposium, durante il quale la comunità scientifica sarà invitata a discutere il futuro orientamento della fisica delle particelle europea, si terrà in Italia, a Venezia, dal 23 al 27 giugno 2025.

“Stiamo giungendo a un momento cruciale per la fisica delle particelle: siamo consapevoli che quello che emergerà dalla prossima strategia europea segnerà il futuro della fisica fondamentale a livello mondiale. Siamo protagonisti di questo processo e porteremo il nostro contributo con visione e senso di responsabilità, come abbiamo sempre fatto in questi settant’anni di vita del CERN”, commenta Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN. “Ora ci prepareremo ad accogliere a Venezia l’intera comunità scientifica europea, sapendo che l’incontro di giugno è un momento determinante per costruire assieme il progetto scientifico che permetterà all’Europa e al CERN di conservare la leadership mondiale in questo settore della ricerca, uno dei più avanzati e di maggior impatto per la scienza, la tecnologia e la società”.