ITALIA-SERBIA: NUOVI ACCORDI DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA

ITALIA-SERBIA: NUOVI ACCORDI DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA

Si è tenuta il 1° dicembre, presso il Rettorato dell’Università di Belgrado, nell’ambito dell’evento Future challenges of physics – New opportunities for cooperation in science between Italy and Serbia, la cerimonia ufficiale di firma dei nuovi accordi di collaborazione tra l’INFN e le istituzioni scientifiche serbe. Il vicepresidente dell’INFN Marco Pallavicini e … hanno sottoscritto l’accordo quadro di durata quinquennale tra l’INFN e l’Università di Belgrado e due accordi attuativi, il primo con la Facoltà di Fisica per l’avvio di una collaborazione nei settori della fisica delle astroparticelle, della fisica nei laboratori sotterranei e delle tecnologie delle onde gravitazionali, e il secondo con l’Istituto Nazionale di Fisica di Belgrado per l’avvio di una collaborazione nei settori del calcolo ad alte prestazioni (HPC), tecnologie quantistiche e intelligenza artificiale. Obiettivo dei nuovi accordo è porre le basi per rafforzare e ampliare la fruttuosa collaborazione nella ricerca di base e interdisciplinare, unendo le forze delle istituzioni italiane e serbe per affrontare le future sfide scientifiche.

4CH, AL VIA IL NUOVO CENTRO DI COMPETENZA EUROPEO PER I BENI CULTURALI

4CH, AL VIA IL NUOVO CENTRO DI COMPETENZA EUROPEO PER I BENI CULTURALI

Preservare il patrimonio culturale europeo utilizzando le tecnologie digitali più innovative attualmente disponibili e mettendo a sistema le risorse di molti centri e istituti europei: sarà questo l’obiettivo del Centro di Competenza 4CH, lanciato nel corso dell’evento conclusivo dell’omonimo progetto europeo, una due-giorni che si è tenuta tra il 28 e 29 novembre nella sede della Commissione Europea a Bruxelles. Il progetto 4CH Competence centre for the Conservation of Cultural Heritage, coordinato dall’INFN e lanciato nel 2021, aveva, infatti, come scopo proprio la preparazione del Centro di Competenza: ha tracciato la strada da percorrere per la costituzione del Centro, che verrà formalizzato il prossimo anno, e ha indicato come opererà.

Il Centro prevederà una collaborazione tra arte, scienza e tecnologia che consentirà la creazione di modelli tridimensionali dei più importanti siti e monumenti europei. Questi modelli saranno integrati con informazioni sulla storia del sito o del monumento, sui risultati delle analisi diagnostiche sulla struttura e sui materiali che lo compongono, per creare una documentazione esaustiva, sempre aggiornata. Questi dati saranno a disposizione di studiosi ed esperti in varie discipline per monitorare lo stato di salute del nostro patrimonio culturale, valutare i rischi a cui è sottoposto e definire interventi di restauro o ricostruzione in caso di danni causati da disastri ambientali o degrado naturale.

Fra i risultati del progetto 4CH, grazie al CNAF (il centro di calcolo dell’INFN), è stata presentata un prototipo di piattaforma cloud in grado di ospitare i servizi offerti dal Centro, in cui sono attualmente stati integrati e federati alcuni esempi di servizi, come il visualizzatore di modelli 3D offerto dal partner “Inception”, il servizio per la gestione della documentazione prodotta dal progetto e quello per la visualizzazione in tempo reale dei rischi a cui sono esposti i principali siti e monumenti.

“4CH è stato un importante progetto per l’INFN e per la sua rete dedicata ai beni culturali CHNet,” racconta Francesco Taccetti, ricercatore INFN e coordinatore di 4CH. “Per due anni, siamo stati capofila di un progetto che ha coinvolto 19 membri di 13 stati dell’Unione Europea, tra cui anche soggetti privati, e che si conclude con successo, aprendo la strada all’implementazione del Centro di Competenza.”

Il Centro di Competenza 4CH sarà presto di supporto a istituzioni e professionisti impegnati nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

Italia e Giappone collaborano sulla fisica del neutrino: INFN, KEK e UTokyo firmano un accordo per il progetto Hyper-Kamiokande

Italia e Giappone collaborano sulla fisica del neutrino: INFN, KEK e UTokyo firmano un accordo per il progetto Hyper-Kamiokande

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Organizzazione giapponese per la ricerca sugli acceleratori di alta energia (KEK) e l’Università di Tokyo (UTokyo) hanno firmato un MoU Memorandum of Understanding, volto a promuovere il progetto di ricerca scientifica internazionale Hyper-Kamiokande, un grande esperimento dedicato alla fisica del neutrino, il cui rivelatore principale è in fase di costruzione ed è previsto entri in funzione nel 2027 a Kamioka, in Giappone. Ventidue paesi hanno mostrato il loro interesse a partecipare a questo progetto, guidato da ricercatori e ricercatrici giapponesi, e l’Italia è la terza nazione a firmare l’accordo dopo Polonia e Spagna nel 2022. L’accordo è stata firmato nel mese di novembre 2023 dal presidente di UTokyo Teruo Fujii, dal direttore generale di KEK Masanori Yamauchi e dal presidente dell’INFN Antonio Zoccoli.

La partecipazione italiana a Hyper-Kamiokande, come previsto dal MoU, coinvolge diversi gruppi: i Laboratori Nazionali di Legnaro e le sezioni di Bari, Napoli, Padova, Pisa e Roma dell’INFN, il Politecnico di Bari, l’Università Federico II di Napoli, l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’Università di Salerno, l’Università di Padova, l’Università di Pisa e la Sapienza Università di Roma.
Il contributo principale della collaborazione italiana prevede lo sviluppo, la produzione e l’installazione di nuovi fotosensori (multi-PMT), sviluppati dall’INFN nell’ambito del progetto del telescopio per neutrini KM3Net, e dell’elettronica di digitalizzazione dei fotomoltiplicatori di 50 cm di diametro.

Il rivelatore Hyper-Kamiokande ha una massa otto volte superiore a quella del suo predecessore, Super-Kamiokande, conterrà 258 mila tonnellate di acqua purissima, ed è dotato di fotosensori ad alta sensibilità appena sviluppati. L’obiettivo del progetto è quello di testare la Teoria della Grande Unificazione (GUT) e la storia dell’evoluzione dell’universo attraverso lo studio dei decadimenti dei protoni e della violazione CP (l’asimmetria tra neutrini e antineutrini), e di osservare i neutrini provenienti dalle esplosioni di supernove. Il budget per la costruzione dell’esperimento è stato approvato dal governo giapponese nel febbraio 2020: questa data ha segnato l’inizio ufficiale del progetto. La costruzione è entrata nel vivo con lo scavo della caverna principale dell’esperimento, iniziato nel novembre 2022, e con il completamento della cupola principale del sito sperimentale nell’ottobre 2023.

EVENTI DI RARA BELLEZZA OSSERVATI PER LA PRIMA VOLTA DA BELLE II

EVENTI DI RARA BELLEZZA OSSERVATI PER LA PRIMA VOLTA DA BELLE II

L’esperimento Belle II al laboratorio KEK in Giappone, a cui lavora una grande collaborazione internazionale di cui l’INFN è uno dei principali componenti, ha ottenuto la prima evidenza di un decadimento particolarmente elusivo del mesone B carico, una particella composta da un quark beauty (bellezza) ed un antiquark. Lo studio, presentato in anteprima lo scorso luglio alla conferenza della European Physical Society ad Amburgo, e recentemente in un seminario dedicato al CERN, è stato ora pubblicato su arxiv ed inviato alla rivista Physical Review D. Si tratta di un risultato che parla molto italiano perché l’analisi dei dati è stata condotta da un gruppo italiano della Sezione di Perugia dell’INFN, in collaborazione con gruppi tedeschi dei laboratori KIT e DESY, francesi del CNRS di Strasburgo e con il KEK.

Il mesone B carico, prodotto nelle collisioni tra elettroni e positroni dell’acceleratore SuperKEKB, è stato osservato decadere in un kaone carico (un’altra particella costituita da un quark e da un antiquark), in un neutrino ed in un antineutrino. Questo decadimento è importante perché le sue proprietà sono previste con precisione dal Modello Standard della fisica delle particelle elementari, ma sono anche sensibili ad un’ampia varietà di estensioni plausibili del Modello Standard stesso. Misurarle offre quindi informazioni preziose sulla nostra comprensione della materia e delle forze al livello più fondamentale.

Nonostante questo decadimento sia stato cercato da 20 anni, era rimasto fino ad oggi inosservato: rivelarlo è stata un’impresa difficile, che ha richiesto alla collaborazione scientifica Belle II il superamento di impegnative sfide tecnologiche e scientifiche. Oltre all’importante risultato della prima evidenza di un evento raro ed estremamente  difficile da scovare, c’è però anche qualcosa che ha sorpreso i ricercatori. “La frequenza con cui è stato osservato il decadimento è più alta di quanto ci aspettassimo di misurare”, spiega Claudia Cecchi, professoressa del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia e ricercatrice associata all’INFN, responsabile del gruppo locale di Belle II. “Potrebbe essere un segno di qualcosa di nuovo o potrebbe semplicemente essere una fluttuazione statistica: serviranno più dati per trovare risposta a questo interrogativo”.

Un decadimento del genere è notoriamente difficile da individuare a causa della presenza di due neutrini. I neutrini sono le ‘particelle fantasma’ dell’universo. Esistono in abbondanza, ma non interagiscono quasi per nulla con il resto della materia. Non lasciano tracce, non depositano energia, non subiscono l’effetto del campo magnetico. Questo significa che i neutrini di fatto non sono rivelabili nell’esperimento Belle II, privando i ricercatori di informazioni preziose per identificare il decadimento cercato. I ricercatori possono solo usare la mancanza di un piccolo quantitativo di energia dal bilancio totale della collisione come indicazione indiretta della presenza dei neutrini. E poiché meno di un mesone B ogni 100 000 decade in un kaone ed una coppia neutrino-antineutrino, risulta estremamente difficile misurarlo.

“L’osservazione di questo decadimento è stata possibile grazie a una serie di fattori”, spiega Elisa Manoni, ricercatrice della Sezione di Perugia dell’INFN e coordinatrice delle analisi di fisica del gruppo italiano di Belle II, che ha presentato il risultato nel seminario al CERN. “Innanzitutto, il gruppo di ricerca ha soppresso al massimo gli eventi di fondo per avere una visione più chiara della impronta sperimentale tipica del decadimento cercato. È cruciale il fatto che all’acceleratore SuperKEKB i mesoni B vengono prodotti in coppie: uno dei due mesoni, detto di ‘tag’ (o partner), può essere usato per inferire le proprietà del decadimento dell’altro mesone B (di segnale). Da un lato, è stato notevolmente migliorato un metodo convenzionale chiamato ‘tag adronico’, che ricostruisce il decadimento completo del mesone B partner in particelle chiamate adroni nel rivelatore. Dall’altro, è stato usato un approccio innovativo che, grazie al machine learning, ricostruisce statisticamente le proprietà del mesone B partner tenendo conto di tutti i suoi possibili decadimenti. Questo approccio aumenta l’efficienza di ricostruzione del segnale di un fattore dieci, risultando decisivo per l’evidenza“, conclude Manoni.

“L’esperimento Belle II oggi è l’unico che ha accesso a questa misura, come molte altre simili, ed egualmente rilevanti, che coinvolgono neutrini. – sottolinea Diego Tonelli, primo ricercatore della sezione INFN di Trieste che ha coordinato le analisi di fisica di tutta la collaborazione Belle II fino allo scorso agosto – ” L’analisi ha sottoposto i ricercatori direttamente implicati, e tutta la collaborazione, ad un vero e proprio tour de force durato due anni. La qualità del lavoro, e l’interesse dei risultati, testimoniano la maturità della collaborazione e ci rendono ottimisti e motivati per le sfide del prossimo futuro.”

Sarà quindi necessaria un’osservazione più attenta quando un maggior numero di dati sarà disponibile, a cominciare già dai primi mesi del 2024, quando l’acceleratore SuperKEKB riprenderà a produrre collisioni di elettroni e positroni dopo una pausa di un anno e mezzo, durante la quale sono stati anche implementati molti miglioramenti tecnologici sia nell’acceleratore, sia nel rivelatore Belle II.

L’INFN partecipa a Belle II con un gruppo di circa 70 ricercatori e ricercatrici di 8 strutture (Frascati, Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma Tre, Torino e Trieste) che oltre ad analizzare i dati raccolti hanno fornito un contributo fondamentale alla costruzione e al funzionamento del rivelatore. In particolare, il gruppo di Perugia si occupa del calorimetro elettromagnetico, fondamentale per la misura ottenuta in quanto permette di stimare l’energia mancante agli eventi rivelati.

A VALENTINA SOLA UN ERC CONSOLIDATOR GRANT PER IL PROGETTO COMPLEX

A VALENTINA SOLA UN ERC CONSOLIDATOR GRANT PER IL PROGETTO COMPLEX

L’ERC European Research Council ha assegnato a Valentina Sola, ricercatrice dell’Università degli Studi di Torino e associata all’INFN Sezione di Torino, un Consolidator Grant del valore di 1.8M di euro per il progetto CompleX dedicato allo sviluppo di sensori al silicio di ultima generazione da impiegare nei futuri acceleratori di particelle.

Questo progetto permetterà di tracciare le particelle cariche in 4 dimensioni (spazio e tempo) con grandissima precisione, una caratteristica cruciale per i  futuri acceleratori di particelle, dove il numero di radiazione attesa supererà di oltre 100 volte il limite massimo tollerabile dai sensori attualmente disponibili, rendendo possibile la ricerca di segnali di nuova fisica” commenta Valentina Sola, ricercatrice dell’Università degli Studi di Torino e associata all’INFN Sezione di Torino.
Nel dettaglio CompleX estenderà il funzionamento dei sensori al silicio in ambienti con livelli di radiazione estremi mediante l’utilizzo di un disegno innovativo degli attuali sensori  LGAD, sensori sottili con moltiplicazione controllata del segnale all’interno. I sensori  sviluppati da CompleX potrebbero essere usati per i tracciatori dei futuri acceleratori di particelle FCC e Muon Collider.

Valentina Sola – breve biografia
Valentina Sola, Torinese, è una fisica sperimentale che studia le particelle elementari e le loro interazioni per mezzo degli acceleratori. Ha studiato all’Università di Torino dove adesso lavora come ricercatrice ed è associata all’INFN.
Sola ha condotto analisi dati di eventi generati da urti tra elettroni e protoni all’acceleratore HERA (DESY) rivelati dall’esperimento ZEUS e al Large Hadron Collider (CERN) con l’esperimento CMS. Al momento si occupa dello sviluppo di rivelatori al silicio per misure molto precise di tempo e partecipa alla costruzione del MIP Timing Detector in CMS. 
Dal 2020 ha avviato un’attività di ricerca per disegnare e realizzare rivelatori al silicio che possano operare in ambienti con altissima radiazione e attualmente è responsabile scientifica dei progetti eXFlu-innova, FLEX e ComonSens.

Gli ERC Consolidator Grant sono finanziamenti europei prestigiosi che vengono assegnati a ricercatori eccellenti di qualsiasi nazionalità ed età, con almeno sette e fino a dodici anni di esperienza dopo il dottorato, e un curriculum scientifico promettente. I ricercatori devono svolgere il proprio lavoro in un’organizzazione di ricerca pubblica o privata con sede in uno degli Stati membri dell’UE o dei paesi associati. Il finanziamento è previsto per un massimo di cinque anni e copre principalmente l’impiego di ricercatori e altro personale per consolidare il gruppo di lavoro dei beneficiari.

“CREARE IMMAGINANDO” AL VIA LE MOSTRE DELLA IV EDIZIONE DI ART&SCIENCE ACROSS ITALY

“CREARE IMMAGINANDO” AL VIA LE MOSTRE DELLA IV EDIZIONE DI ART&SCIENCE ACROSS ITALY

Oltre 6500 studentesse e studenti, 20 mostre, più di 1000 opere d’arte dedicate alla scienza in tutta Italia, sono questi i numeri della IV edizione di Art&Science Across Italy progetto per le scuole realizzato dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal CERN in collaborazione con le Università italiane.  Si comincia domani, 24 novembre 2023, a Milano per concludere in aprile 2024 con Napoli, toccando in 19 tappe le città di Potenza, Trieste, Bologna, Firenze, Padova, Roma, Bari, Cagliari, Pisa, Frascati, Perugia, Lecce, Catania, L’Aquila, Torino, Biella, Genova.

Il progetto, giunto alla sua IV edizione, si propone di avvicinare ragazze e ragazzi al mondo della scienza utilizzando il linguaggio dell’arte ed è realizzato dall’INFN in collaborazione con il CERN di Ginevra e, partner dell’ultima edizione, l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il progetto Art&Science Across Italy, di durata biennale, coinvolge studenti e studentesse delle classi III, IV e V delle scuole superiori con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della ricerca scientifica andando incontro a diverse attitudini e interessi individuali. Durante il primo anno sono organizzati seminari, workshop e visite a musei e laboratori, che gli studenti e le studentesse colgono come spunto per creare opere artistiche su argomenti scientifici. Le opere realizzate vengono esposte e premiate in mostre regionali e le più significative sono raccolte nella mostra nazionale, conclusiva del progetto.

Dalla prima edizione a oggi, Art&Science Across Italy ha coinvolto oltre 16.000 studenti provenienti da 15 regioni italiane, dove il progetto è coordinato da alcuni ricercatori e ricercatrici delle Sezioni INFN e delle Università locali.

All’edizione 2022-2024 partecipano più di 6500 studenti, da 184 scuole. Le studentesse e gli studenti hanno realizzato un totale di oltre 1000 opere che saranno esposte in 19 mostre locali tra novembre 2023 e maggio 2024. In ogni tappa saranno premiate e selezionate le opere più significative che comporranno la mostra nazionale, che si terrà al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 2 al 15 maggio 2024. I 48 vincitori e vincitrici della competizione nazionale riceveranno una borsa di studio per partecipare a un master di una settimana sul rapporto tra arte e scienza presso i laboratori dell’INFN o al CERN. Dal 2022 inoltre, Radio Kiss Kiss è la radio ufficiale del progetto Art&Science Across Italy. Da sempre attenta al mondo dei giovani, la radio ha contribuito all’istituzione delle 48 borse di studio e sosterrà l’intero percorso degli studenti in tutte le fasi di selezione.

Calendario delle mostre:

Milano (24 novembre – 4 dicembre), Potenza (15 gennaio 2 febbraio), Trieste (8-18 febbraio), Bologna (24 febbraio 9 marzo), Firenze (febbraio 2024), Padova (febbraio 2024), Roma (febbraio 2024), Bari (1-14 marzo), Cagliari (1-16 marzo), Pisa (4-16 marzo), Frascati (8-22 marzo), Perugia (10-24 marzo), Lecce (14-24 marzo), Catania (marzo 2024), L’Aquila (marzo 2024), Torino (6-27 aprile), Biella (6-21 aprile), Genova (12-26 aprile), Napoli (15-28 aprile e 2-15 maggio).

Partner di Art&Science Across Italy:

L’edizione 2022-2024 del progetto Art&Science Across Italy, realizzato da una collaborazione tra INFN, CERN e Università degli studi di Napoli Federico II, è sponsorizzata da Radio Kiss Kiss e CAEN e si avvale di un finanziamento della comunità europea attraverso il progetto “Playing with Protons Goes Digital” e del contributo della Fondazione Edo ed Elvo Tempia.

Per gli aggiornamenti sulle mostre di Art&Science Across Italy si rimanda alla pagina facebook del progetto:

https://www.facebook.com/artandscienceacrossitaly

Tutte le news e le informazioni sul progetto Art&Science Across Italy:

https://artandscience.infn.it/

STUDENTI E STUDENTESSE ALLA SCOPERTA DEI RAGGI COSMICI  CON L’INTERNATIONAL COSMIC DAY 2023

STUDENTI E STUDENTESSE ALLA SCOPERTA DEI RAGGI COSMICI CON L’INTERNATIONAL COSMIC DAY 2023

Che cosa sono le particelle cosmiche? Da dove provengono? Come possiamo misurarle? Oggi, 21 novembre, migliaia di studenti e studentesse in tutta Italia cercheranno di rispondere a queste domande partecipando a numerosi eventi che si terranno in presenza e online in tutta Italia. Si celebra oggi, infatti, l’International Cosmic Day 2023, la giornata internazionale dedicata alla fisica dei raggi cosmici, coordinata in Italia dal progetto dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare OCRA – Outreach Cosmic Ray Activities.
Nel corso della giornata, oltre 1200 studentesse e studenti delle scuole secondarie superiori, nei laboratori e nelle sezioni dell’INFN, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle proveniente dal cosmo, i raggi cosmici. Dai dati raccolti, elaboreranno in seguito un report in inglese su quanto ottenuto da pubblicare online insieme a quelli di studenti che in altre sedi hanno fatto le stesse misure.
Inoltre, dalle ore 10 alle 12 gli studenti e le studentesse, guidati da ricercatrici e ricercatori, potranno partecipare online alla giornata con un collegamento dalla Sezione INFN di Milano in diretta su Youtube.
Gli incontri nelle università e nei laboratori dell’INFN sono stati organizzati quest’anno dalle Sezioni o Gruppi Collegati di Bari, Catania, Cosenza, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Milano Bicocca, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pisa, Roma, Roma Tor Vergata, Sassari, Siena, Torino e Trieste, insieme al TIFPA di Trento e ai Laboratori Nazionali dell’INFN di Frascati, Legnaro e del Gran Sasso in collaborazione con il GSSI Gran Sasso Science Institute.

L’International Cosmic Day ICD e il progetto OCRA
L’ICD è un’iniziativa internazionale nata 13 anni fa che si propone di avvicinare le studentesse e gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera, accompagnandoli tra i misteri dell’universo racchiusi nei raggi cosmici. L’iniziativa è coordinata a livello mondiale dal centro di ricerca tedesco DESY di Amburgo e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e varie università italiane, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle: il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e i gruppi International Particle Physics Outreach Group (IPPOG), il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet.
L’evento italiano è stato organizzato nell’ambito dell’iniziativa OCRA – Outreach Cosmic Ray Activities, un progetto che raccoglie le attività educational e di outreach dell’INFN sul tema dei raggi cosmici. Con l’obiettivo di essere di supporto ai docenti per coinvolgere le studentesse e gli studenti nel campo della fisica dei raggi cosmici, OCRA organizza diverse attività per le scuole e la cittadinanza, e si occupa dello sviluppo e della produzione di strumenti e percorsi online pensati per attività didattiche.
Il progetto OCRA coinvolge docenti e ricercatori nelle sezioni INFN e università di Bari, Cosenza, Ferrara, Firenze, Lecce, Milano, Milano Bicocca, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Roma, Roma Tor Vergata, Sassari, Siena, Torino, Trieste e, infine, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, i Laboratori Nazionali di Legnaro, i Laboratori Nazionali di Frascati, il TIFPA di Trento e il GSSI Gran Sasso Science Institute.

INTELLIGENZE: TANTI EVENTI INFN A NAPOLI PER FUTURO REMOTO 2023

INTELLIGENZE: TANTI EVENTI INFN A NAPOLI PER FUTURO REMOTO 2023

“Intelligenze” è il tema della trentasettesima edizione di Futuro Remoto, storico festival della scienza ospitato dalla Città della Scienza di Napoli, in programma dal 21 al 26 novembre. Quest’anno il festival prevede un ricco programma di eventi dal vivo e online, tra conferenze, dibattiti, mostre, escape room e laboratori interattivi, che coinvolgeranno oltre mille ricercatrici e ricercatori. L’INFN partecipa alla manifestazione con una conferenza-spettacolo dedicata all’intelligenza artificiale, un’escape room, una conferenza sul futuro osservatorio di raggi gamma CTA-O, la presentazione di uno dei libri finalisti dell’ultima edizione del Premio Asimov e un laboratorio sul metodo scientifico.

Si parte martedì 21 novembre, alle 11:45, con l’evento “Alla scoperta del CTAO-Cherenkov Telescope Array, il più grande Osservatorio per raggi gamma!, a cura della Sezione INFN di Napoli: un dialogo tra quattro ricercatrici accompagnerà il pubblico alla scoperta di un esempio della ricerca di frontiera più avvincente degli ultimi anni, l’osservatorio Cherenkov Telescope Array (CTAO). L’osservatorio porterà a nuove scoperte nella comprensione delle origini e della produzione di particelle nell’Universo e sarà una struttura chiave per affrontare importanti questioni scientifiche, come la comprensione della natura della materia oscura. 

Si parlerà di cieli stellati e della storia della ricerca astronomica, invece, il 22 novembre, alle 11:45, nel corso della presentazione del libro “Altre Terre. Viaggio alla scoperta di pianeti extrasolari”, di Giovanni Covone, professore di astrofisica e cosmologia presso l’Università di Napoli “Federico II”, finalista della IX edizione del Premio Asimov, il premio per l’editoria scientifica promosso dall’INFN.

Tra gli eventi di punta del festival, giovedì 23 novembre alle 11:00, ci sarà la conferenza spettacolo INFN “MENTI FUTURE. AI e supercalcolo per interpretare la realtà” con Michela Milano, direttrice di ALMA-AI Research Institute on Human-Centric Artificial Intelligence dell’Università di Bologna e Tommaso Boccali, ricercatore della Sezione INFN di Pisa, responsabile del progetto CNAF-reloaded e dello spoke 2 di ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing. In un dialogo illustrato a fumetti, racconteranno che cosa sono il supercalcolo, il quantum computing e l’intelligenza artificiale e come possono supportarci nel comprendere il presente e nell’immaginare scenari futuri per sistemi complessi come le molecole, il clima, le smart cities. 

Da martedì 21 a giovedì 23, sarà possibile seguire il laboratorio “Questione di Metodo”, a cura di Salvatore Esposito, ricercatore della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia (SISFA), dell’Università di Napoli e della Sezione INFN di Napoli: un’occasione per scoprire il metodo scientifico con esperimenti storici.

Infine, nel corso di tutta la manifestazione ci sarà la prima escape room sulla fisica delle particelle, “HEPscape! – The High Energy Physics escape room”, a cura delle Sezioni INFN di Roma e Napoli, in cui, facendo gioco di squadra, si potrà conoscere la fisica del Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra, il più potente acceleratore di particelle al mondo, ed essere catapultati in una vera e propria control room sotterranea, in un viaggio affascinante nel tempo e nello spazio.

Futuro Remoto è stato insignito della medaglia del Presidente della Repubblica ed è organizzato con le sette Università della Campania e la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università degli Studi di Firenze, il Centro Interuniversitario di Ricerca in Neuroscienze (CIRN), il Ministero dell’Istruzione (MI) e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. 

FISICA E BENI CULTURALI: UNA DELEGAZIONE UCRAINA VISITA I LABORATORI INFN

FISICA E BENI CULTURALI: UNA DELEGAZIONE UCRAINA VISITA I LABORATORI INFN

Creare un percorso di formazione per il personale ucraino nell’ambito del restauro e della salvaguardia dei beni culturali: è stato questo l’obiettivo della visita di una delegazione del ministero della cultura ucraino presso numerosi laboratori INFN e altri centri di ricerca privati e pubblici in tutta Italia, dal Gran Sasso fino a Torino. La visita, della durata di 10 giorni, si inserisce all’interno del progetto 4CH (Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage), e origina dall’iniziativa SUM (Save the Ukraine Monuments), che ha visto i ricercatori e le ricercatrici di 4CH impegnati per salvare il patrimonio digitale ucraino archiviando sui propri server immagini, video e altri file multimediali provenienti da istituzioni e imprese ucraine operanti in ambito culturale.

Lo scopo di questa visita era creare un primo contatto che possa portare a un percorso di formazione presso le sedi dei centri di restauro, enti di ricerca e piccole e medie imprese coinvolte nella rete INFN per i beni culturali, CHNet, e nel Centro di Competenza che nascerà da 4CH. Le tematiche affrontate sono state numerose: dalla diagnostica sui beni culturali alla gestione dei dati, dai protocolli di conservazione fino alla ricostruzione dopo eventi catastrofici.

La visita della delegazione è partita da Firenze, con la sezione INFN e i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure, ed è proseguita a Torino con la visita della sezione INFN e del Centro di Conservazione e Restauro la Venaria Reale per una panoramica sulle attività di diagnostica e restauro dei beni culturali. La delegazione ha poi visitato il CNAF, il centro nazionale delle tecnologie informatiche e telematiche dell’INFN a Bologna, e ha incontrato i ricercatori del Polo Universitario di Prato “PIN”, per un’introduzione sulla gestione di dati e metadati nell’ambito del patrimonio culturale. In seguito, i funzionari e restauratori ucraini hanno seguito una presentazione sulla modellazione 3D (HBIM) di siti e monumenti, a cura della start-up “Inception s.r.l.” e hanno vistato il Laboratorio di Energia Nucleare Applicata (LENA) di Pavia, in cui è operativa l’unica linea italiana per indagini con fasci di neutroni interamente dedicata ai beni culturali. Il viaggio si è concluso a L’Aquila, città esempio di ricostruzione dopo un evento catastrofico, con la guida dei ricercatori del Gran Sasso Science Institute e dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.

AL GGI LA PREMIAZIONE DELLE MIGLIORI NEOLAUREATE IN FISICA TEORICA

AL GGI LA PREMIAZIONE DELLE MIGLIORI NEOLAUREATE IN FISICA TEORICA

Dieci giovani fisiche teoriche ricevono il Premio INFN “Milla Baldo Ceolin” per le migliori neolaureate in fisica teorica. Si tratta di: Eugenia Celada (Università di Bologna), Federica De Domenico (Università di Pavia), Gaia Fontana (Università di Bologna), Sara Gliorio (Università di Perugia), Francesca Mariani (Università di Milano Bicocca), Lavinia Paiella (Università di Roma la Sapienza), Nora Reinić (Università di Zagabria), Veronica Sacchi (Università di Pisa), Alessia Stefano (Università del Salento), Giorgia Zagatti (Università di Ferrara).
Il riconoscimento, istituito dall’INFN e conferito dal GGI Galileo Galilei Institute, il Centro Nazionale dell’INFN dedicato all’alta formazione in fisica teorica, è giunto ora alla terza edizione e viene assegnato annualmente per le migliori tesi di laurea magistrale a ricercatrici che lavorano nel campo della fisica teorica su tematiche di interesse della Commissione Scientifica Nazionale IV dell’INFN, ossia in teoria dei campi e delle stringhe, fenomenologia delle particelle elementari, fisica nucleare e adronica, metodi matematici, fisica astroparticellare e cosmologia, fisica statistica e teoria dei campi applicata. Il premio, che vuole incentivare la presenza di giovani ricercatrici in questo settore della fisica, è intitolato a una grande scienziata, ricercatrice di fama internazionale, e prima donna a ricoprire una cattedra all’Università degli Studi di Padova: Massimilla Baldo Ceolin, detta Milla, che è stata direttrice della sezione INFN di Padova dove ha condotto ricerche nel campo della fisica delle particelle, lavorando, oltre che alle macchine acceleratrici del CERN, agli acceleratori di Berkeley e di Argonne negli Stati Uniti, all’acceleratore dell’ITEP a Mosca, in Russia, e al reattore dell’ILL di Grenoble, in Francia.


La cerimonia di premiazione si è svolta ieri, 14 novembre, a Villa Galileo ad Arcetri, Firenze.

 

Le vincitrici del premio Milla Baldo Ceolin per le tesi di laurea discusse nel 2022

 
 

Eugenia Celada
Dopo essersi laureata all’Università di Bologna nel 2022, ha iniziato il dottorato in Fisica Teorica delle Particelle presso l’Università di Manchester, dove si occupa di fenomenologia ai collider. In particolare, i suoi interessi riguardano l’interpretazione dei dati sperimentali tramite le “Effective Field Theories” e la simulazione Monte Carlo di eventi per la fisica di precisione nel Modello Standard e oltre.

 
 

Federica De Domenico
Ha conseguito la laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Pavia, con una tesi di ricerca sul confronto dei principali modelli finanziari non gaussiani. Attualmente è dottoranda presso la stessa università e si occupa di processi diffusivi nei sistemi complessi, con applicazioni che spaziano dalla finanza alle dinamiche sociali.

 
 

Gaia Fontana
Ha conseguito la laurea magistrale in Fisica Teorica presso l’Università di Bologna con una tesi su “Intersection Theory: un nuovo metodo per la riduzione di loop integrals a una base di master integrals”. È attualmente dottoranda presso l’Università di Zurigo, sotto la supervisione del Prof. Thomas Gehrmann. Nella sua ricerca si occupa dell’estensione a “next-to-next-to-next-leading order” dello schema di sottrazione “antenna subtraction” e di nuovi metodi per il calcolo di integrali di loop e spazio delle fasi. È molto interessata alla comunicazione della scienza, in particolare attraverso i fumetti.

 
 

Sara Gliorio
Ha conseguito la Laurea Magistrale in Fisica Teorica presso l’Università degli Studi di Perugia. Il suo lavoro di tesi, sotto la supervisione della Professoressa Marta Orselli, si è concentrato sullo sviluppo di nuove forme d’onda gravitazionali per sistemi binari di buchi neri, includendo l’eccentricità delle orbite e i “memory effects”. Il risultato è la creazione di nuove forme d’onda utilizzando il formalismo “Effective One-Body”.

 
 

Francesca Mariani
Si è laureata in fisica teorica presso l’Università di Milano-Bicocca, dove ha anche conseguito la Laurea Triennale. Durante la Magistrale ha effettuato un periodo di ricerca presso l’Institute for Physics dell’Università di Amsterdam e ha utilizzato i risultati di questa ricerca per la stesura della sua tesi dal titolo “Near-extremal black holes in de Sitter space.” Al momento è dottoranda nel gruppo di fisica teorica delle alte energie presso l’università di Ghent, in Belgio, dove si occupa di proprietà quantistiche dei buchi neri utilizzando modelli di gravità quantistica in basse dimensioni.

 
 

Lavinia Paiella
È attualmente dottoranda in fisica astroparticellare al Gran Sasso Science Institute. Ha conseguito la laurea magistrale in Astrofisica alla Sapienza Università di Roma con una tesi riguardante l’emissione multimessagera di binarie di stelle di neutroni sviluppando un approccio numerico volto a combinare informazioni estratte dalla emissione di onde gravitazionali e di kilonova di coalescenze di stelle di neutroni. Il suo progetto di dottorato mira a esplorare la potenzialità delle stelle di Popolazione III, le prime stelle a essersi formate nell’Universo, di produrre “gamma-ray burst” e di essere progenitrici di “intermediate mass black holes”.

 

 

 
 
 
 

 
 

Nora Reinić
Ha conseguito la sua laurea in Fisica presso l’Università di Zagabria in Croazia nel 2022. La sua tesi magistrale dal titolo “Tree Tensor Networks for quantum many-body systems at finite temperature” è stata condotta presso l’Università di Padova in seguito al progetto Erasmus di mobilità. Da Ottobre 2022, è studentessa di dottorato presso l’Università di Padova, sotto la supervisione del Prof. Simone Montangero. Il suo lavoro è incentrato sulla fisica computazionale di sistemi quantistici a molti corpi e sulle sue applicazioni per lo sviluppo di tecnologie quantistiche.

 
 

Veronica Sacchi
Ha studiato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale. È molto affascinata dai misteri del cosmo che ci circonda. Durante il suo percorso universitario si è occupata di alcuni aspetti di relatività generale, in particolare aspetti teorici della teoria dei buchi neri. Attualmente è dottoranda alla Scuola Politecnica di Losanna e, sotto la supervisione del Prof. V. Gorbenko, studia lo sviluppo di QFT nello spazio “de Sitter”, in un tentativo di descrivere le fluttuazioni della radiazione cosmica di fondo che potrebbero essere alle origini di tutto ciò che conosciamo, e in definitiva di noi stessi.

 
 

Alessia Stefano
È laureata in “Nanotecnologie, Fisica della materia e Applicata” presso l’Università del Salento. Ha fatto parte del gruppo di ricerca in Ottica Quantistica, in collaborazione con l’Università di Campinas (Brasile). Nel lavoro di tesi, si è occupata di usare la Teoria delle Matrici Random per descrivere la decoerenza di un sistema quantistico. Attualmente è dottoranda presso l’Università di Pavia, dove si dedica al design di sorgenti di stati non-classici della luce tramite processi non-lineari del secondo ordine in circuiti fotonici integrati, per applicazioni in diverse tecnologie quantistiche.

 
 

Giorgia Zagatti
Durante il lavoro di tesi magistrale si è occupata dello studio di un effetto oltre il Modello Standard, ovvero la Birifrangenza Cosmica. In particolare, ha sviluppato un codice che, prese in input le mappe di polarizzazione di CMB, è in grado di restituire lo spettro e la mappa del campo di birifrangenza. Il suo attuale progetto di ricerca è finalizzato alla costruzione, e alla conseguente implementazione, di un modello analitico in grado di descrivere le emissioni dei possibili “foregrounds” a tutte le frequenze.