LQCD123

Lattice QCD  (LQCD123)

L’attività di ricerca del gruppo LQCD123 di Tor Vergata riguarda lo studio delle interazioni forti in regime non perturbativo e dei loro effetti in alcuni processi (decadimenti, oscillazioni mesone-antimesone, polarizzazione del vuoto) di massima rilevanza per la fenomenologia del Modello Standard (SM) di Fisica delle Particelle. Le simulazioni Monte Carlo della teoria di base (QCD, recentemente includendo anche le correzioni QED all’ordine principale in alpha_em) abilmente regolate su reticoli spaziotemporali di volume sufficientemente grande consentono uno studio rigoroso e sistematicamente migliorabile degli osservabili non perturbativi di interesse, ad es. masse

e le larghezze degli adroni più leggeri così come gli elementi di matrice dell’Hamiltoniana elettrodebole efficace (nel MS e oltre) tra gli stati degli adroni. Oltre a fornire un test di primo principio della QCD come corretta teoria delle interazioni forti, questi calcoli consentono l’estrazione dei parametri liberi del MS e delle sue possibili estensioni dai dati sperimentali con una precisione controllata a livello di poche percentuali o superiore, che è la precisione richiesta per rilevare eventuali segnali della Nuova Fisica.

Tra i principali temi di ricerca attuali ricordiamo:

1) masse di charm e bottom quark rinormalizzate e decadimenti leptonici costanti f_D, f_Ds, f_B, f_Bs;

2) parametri di oscillazione di K-Kbar, D-Dbar e B-Bbar e vincoli sulle estensioni SM;

3) principali effetti di rottura dell’isospin (LIBE) nelle masse dei mesoni e nei tassi di decadimento leptonico;

4) QED+QCD con località rigorose e condizioni al contorno C*: dalla teoria quantistica costruttiva dei campi ai calcoli LIBE con effetti di dimensione finita ridotta;

5) metodi avanzati per la rinormalizzazione non perturbativa.

Personale coinvolto in questa attività di ricerca: G.M. de Divitiis, R. Frezzotti, N. Tantalo – in collaborazione con il prof. G.C. Rossi, dott. A.Vladikas, dott. P. Dimopoulos e molti altri ricercatori nell’area romana e in diversi istituti di ricerca europei.